Lombardia

Otto ore su e giù per il Pirellone, sfida solidale contro la Sla

Presentata la 'Vertical Run Charity' per raccogliere fondi

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 18 GIU - Otto ore su e giù per le scale di Palazzo Pirelli per raccogliere fondi per tre realtà bresciane: l'associazione Bambino Emopatico (Abe), l'associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica (Aisla) e l'associazione 'Saveriocrea' onlus.
    Fabrizio Amicabile, runner mantovano, il 21 giugno, dalle 9 alle 17, affronterà la sfida della 'Vertical Run for Charity'.
    Il progetto, sostenuto dal Consiglio regionale della Lombardia, unisce sport e sociale con l'obiettivo di raccogliere fondi a favore di associazioni che operano nella lotta alla Sla (Sclerosi Laterale Amiotrofica), nel sostegno ai bambini emopatici e ai bambini con la malattia di Pompe, una patologia genetica rara che costringe chi ne è affetto a vivere collegato a macchinari per respirare e mangiare e per finanziare la ricerca scientifica.
    "Il messaggio che, attraverso le sue imprese, Fabrizio vuole farci arrivare è chiaro: bisogna crederci sempre perché gli ostacoli si superano grazie alla forza di volontà" ha spiegato il presidente del Consiglio regionale Federico Romani.
    "Si tratta di un appuntamento di grande importanza per me perché parliamo di un evento di beneficenza in cui raccogliamo fondi per delle associazioni che operano per cause molto nobili" ha aggiunto la consigliera regionale di Forza Italia Claudia Carzeri che ha promosso l'iniziativa L'obiettivo della 'Vertical Run for Charity' è 'vendere' ogni gradino della corsa di Fabrizio Amicabile attraverso un crowdfunding che è già attivo sulla piattaforma 'Gofundme'.
    Tutto il ricavato sarà devoluto alle tre associazioni: Aisla, Abe e 'Saverio Crea' Onlus. L'obiettivo è completare in otto ore un numero di gradini compreso tra o 24mila e i 32mila.
    "Io mi sento una persona fortunata - spiega Fabrizio Amicabile-. Ho iniziato la vita in modo difficile ma sono stato graziato e quando corro penso a chi non può fare quello che faccio io, per questo mi viene naturale correre per gli altri.
    Per me correre per sensibilizzare sui problemi dei malati è diventato normale, le malattie pretendono determinazione e la presa in carico da parte di tutta la società". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it