Lombardia

Corecom Lombardia, aumentano segnalazioni contro gli enti locali

Il presidente, '65 segnalazioni, +171% rispetto al 2019'

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 23 LUG - Finiti i tempi in cui si puntava il dito contro radio e tv: ora il terreno di violazione, vera o presunta, della par condicio regionale, sembra riguardare gli enti locali. È quanto emerge dalla conferenza stampa tenutasi oggi, a Palazzo Pirelli, a cura del Corecom Lombardia, dal titolo 'Comunicazione istituzionale e par condicio: boom di segnalazioni. I numeri del Corecom Lombardia'.
    Nel corso della conferenza, il presidente del Corecom Lombardia, Cesare Gariboldi, ha presentato i dati emersi dal lavoro svolto dal Comitato nella gestione delle segnalazioni della legge sulla par condicio in occasione delle elezioni europee e amministrative 2024. "Su 65 segnalazioni pervenute al Corecom, un numero altissimo rispetto al passato (+171% sul 2019, ndr), 55 puntano il dito contro pubbliche amministrazioni e solo 1 si riferisce a un'emittente radiofonica - ha detto Gariboldi -. Cambiano, inoltre, i canali di diffusione della violazione: su 86 attività di comunicazione segnalate, solo 18 riguardano media tradizionali, giornali e volantini cartacei, mentre le restanti 68 si riferiscono a piattaforme online, social in particolare".
    L'articolo 9 della legge sulla par condicio stabilisce che dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto le amministrazioni pubbliche non possono svolgere attività di comunicazione a eccezione di quelle impersonali e indispensabili. Qual è la conseguenza di una applicazione rigida della norma? "Non si può pensare oggi di mettere in gabbia la comunicazione istituzionale per almeno due mesi precedenti alle elezioni, con importanti ripercussioni sui cittadini e sull'Ente. È un concetto del tutto anacronistico, oltre che nocivo - risponde il vicepresidente del Corecom con delega alla par condicio, Maurizio Gussoni -. Il Corecom, per questa ragione, ha cercato di seguire un indirizzo interpretativo di buon senso e per certi aspetti più 'moderno', cercando di non sanzionare i Comuni per il semplice utilizzo del logo istituzionale su una locandina o per la foto di un sindaco con le bandiere alle spalle". (ANSA).
   

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