Lombardia

In Lombardia contributi a genitori separati, divorziati e vedovi

Misura per chi è in difficoltà, sostegno fino a 2500 euro

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 16 DIC - Un sostegno per genitori vedovi e per quelli che a causa di una separazione o di un divorzio si trovino ad affrontare una fase di disagio socioeconomico. È l'intento della misura 'Accanto', approvata oggi dalla giunta della Regione Lombardia. I genitori, sulla scorta dell'Isee presentata, potranno avere un beneficio economico tra i 1.500 e i 2.500 euro.
    Si tratta di un intervento sperimentale che prevede la promozione di una presa in carico di supporto e sostegno per accompagnare madri o padri nella ridefinizione del proprio ruolo genitoriale. E punta a favorire una crescita armonica dei minori anche con l'ausilio dei Centri per la famiglia presenti sul territorio, quali punti di accesso e orientamento dei genitori e delle famiglie stesse.
    "Abbiamo voluto un intervento integrato e di sistema - ha spiegato l'assessore regionale alla Famiglia Elena Lucchini - che riprendendo lo spirito originario della legge 18 del 2004 che era nata per tutelare il genitore costretto a lasciare l'abitazione del nucleo famigliare. I genitori in possesso dei requisiti previsti potranno rivolgersi al Centro per la Famiglia più vicino che garantirà loro un'adeguata presa in carico. Verrà offerto un progetto personalizzato con le proposte di aiuto, compresi gli interventi erogati dal Centro stesso a cui aderirà il genitore con i propri figli e la tipologia di intervento per cui viene chiesto il rimborso. Il progetto personalizzato è parte integrante del patto di corresponsabilità che deve essere sottoscritto dallo stesso richiedente oltre che dal referente del Centro per la famiglia".
    I genitori separati o divorziati non più residenti con i figli "e per la prima volta anche i genitori vedovi per i quali non era mai stato pensato un intervento regionale di supporto - ha aggiunto -, avranno ora la possibilità di richiedere un rimborso economico per le spese sostenute in favore della crescita dei figli o per specifiche attività di supporto alla genitorialità. Un contributo una tantum per affrontare i costi delle spese sanitarie, delle spese legate allo studio e infine per quelle dell'abitazione (mutuo o affitto)". (ANSA).
   

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