Lombardia

L'industria varesina a fine 2024 è in ripresa, ma con criticità

Previsioni caute per il primo trimestre del 2025

L'industria varesina a fine 2024 è in ripresa, ma con criticità

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 21 FEB - L'ultima Indagine congiunturale del Centro Studi di Confindustria Varese, riferita al quarto trimestre 2024, vede una maggioranza relativa delle imprese del campione (47,9%) che ha segnalato un aumento dei livelli produttivi rispetto al terzo trimestre, il 20,2% una stabilità e il 31,9% un calo. Un dato di ripresa, in linea con le attese segnalate nella rilevazione precedente.
    Secondo l'indagine da una parte il miglioramento del tono congiunturale è da ricondursi ad un confronto stagionale e fisiologico col trimestre estivo, "dall'altra, vediamo un rimbalzo con diverse dinamiche tra i settori", afferma una nota di Confindustria Varese. In particolare, mentre nel settore chimico-farmaceutico la performance è nettamente positiva, nel gomma-plastica la dinamica è di crescita ma con differenze all'interno della filiera, nel metalmeccanico il quadro complessivo è di calo ma con grande eterogeneità. E il settore moda, pur avendo mostrato segnali di ripresa nel consuntivo, si confronta con previsioni prudenti per il primo trimestre 2025.
    Sotto il profilo della produzione a consuntivo, nel quarto trimestre 2024 il saldo complessivo delle risposte (calcolato come la differenza tra la percentuale di imprese che dichiarano un aumento e quelle che dichiarano una diminuzione della produzione rispetto al trimestre precedente) in provincia di Varese è stato pari a +16 punti percentuali. Prevale la quota di imprese che ha dichiarato un aumento della produzione rispetto al terzo trimestre 2024 (47,9%); segue un 20,2% di imprese con livelli produttivi stabili e il restante 31,9% di imprese che ha registrato un calo, dato influenzato fortemente dal metalmeccanico. Il grado di utilizzo degli impianti in media è stato pari al 73,5%.
    Le previsioni sulla produzione per il primo trimestre 2025 sono orientate ad un sentiment di cautela. È prevalente la quota di imprese che ritiene che l'attività rimarrà stabile (68,3%).
    Nella restante parte del campione si registra un quadro abbastanza variegato: la quota di imprese che si attende un aumento del livello di produzione (23,7%) supera la percentuale di imprese che prevede un calo dell'attività produttiva (8,0%), ma con differenze settoriali. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it