Lombardia

Alla Cattolica Istituto di Cultura Araba,ponte Oriente-Occidente

La rettrice, 'spazio di dialogo per la convivenza pacifica'

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 30 AGO - Un ponte tra Oriente e Occidente attraverso la letteratura che unisce popoli e culture diverse, nel segno della pace. É questo e non solo il senso del nuovo Istituto di Cultura Araba che l'Universitá Cattolica ospita e promuove a Milano, inaugurato dalla rettrice, Elena Beccalli e dalla principessa Bodour Al-Qasimi. Presente sua altezza Sultan Bin Muhammad Al-Qasimil Emiro di Sharjah, il ceo della Sharjah Book Authority Ahmed Al Ameri, e monsignor Paolo Martinelli, Vicario Apostolico dell'Arabia meridionale. L'Istituto sarà diretto dal professor Wael Farouq e nasce da un accordo tra la Sharjah Book Authority, organizzazione degli Emirati Arabi promotrice di iniziative culturali legate all'editoria.
    Attivo da ottobre l'istituto si occupera di training per gli studenti sulla conoscenza della lingua, di workshop dedicati alla scrittura, di culture management, di dialoghi tra figure significative di entrambi i mondi, arabo e occidentale. "Spazio all'editoria, con la traduzione di libri arabi importanti e con l'aiuto di case editrici italiane per entrare nel mercato editoriale arabo", ha spiegato il professor Farouq. Il nuovo Istituto sará secondo la rettrice Beccalli "uno spazio di dialogo di particolare significato in questa delicata epoca assestata dal bisogno di speranza e convivenza pacifica".
    L'Istituto metterá a sistema le iniziative che da oltre un decennio la Cattolica realizza, come il Festival di Lingua e Cultura Araba. "L'Istituto é un ponte che lega Oriente ed Occidente, un luogo di diplomazia culturale - ha osservato la principessa Bodour Al-Qasimi -. Abbiamo bisogno di messaggi di pace e collaborazione". Un messaggio rafforzato da sua altezza Sultan Bin Muhammad Al-Qasimil che ha detto come "speriamo di costruire sulla terra e non di distruggere, proteggiamo la cultura araba, italiana e la latina, qualsiasi cultura va protetta. Quello che sta succedendo in Medio Oriente ci sta addolorando". (ANSA).
   

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