Lombardia

Alla Cattolica dibattito su speranza in un mondo frammentato

Nelle università "i costruttori di pace e di sviluppo"

Alla Cattolica dibattito su speranza in un mondo frammentato

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 14 MAR - Un mondo sempre più frammentato in cui il multilateralismo e le grandi istituzioni internazionali che ne sono l'espressione, come le Nazioni Unite, appaiono in profonda crisi, impotenti di fronte alle guerre. Sono i temi al centro del convegno promosso dalla Facoltà di Scienze Politiche e sociali dell'Università Cattolica nell'ambito dell'iniziativa dedicata alla Speranza nell'anno giubilare.
    "Tra i classici oggetti di studio delle discipline politiche e sociali rientrano proprio alcuni segni concreti di speranza indicati da papa Francesco nella Bolla di indizione del Giubileo, tra cui l'impegno per la pace e la costituzione di nuovi modelli sociali", ha spiegato il preside della facoltà, Andrea Santini.
    Dopo il conflitto in Ucraina e la vittoria di Trump in Usa, "l'Europa è chiamata a fare un salto di qualità oltre che sui tre beni pubblici fondamentali , ossia transizione digitale, ecologica e dell'energia, anche su un quarto: la difesa", ha evidenziato Piero Benassi ambasciatore, già rappresentante permanente d'Italia presso l'Unione europea. Un primo passo in questa direzione è il ReArm Europe. Ma, per Benassi, il rischio è che sui due fronti di politica estera e di difesa l'Unione europea potrebbe procedere non con l'appoggio di tutti i 27 stati membri.
    Una spaccatura dell'Occidente che si riversa anche nella cooperazione internazionale. "Ne è un esempio la decisione degli Stati Uniti di cancellare circa l'80% degli aiuti umanitari e assistenza per lo sviluppo che da decenni fornisce a decine di paesi in tutto il mondo. Una scelta che potrebbe essere replicata anche da altri Stati", ha avvertito Fabio Melloni, consigliere tecnico per la cooperazione allo sviluppo, presidente della Fondazione Imagine Esg. Di fronte a tali decisioni politiche diventa difficile parlare di speranza.
    Eppure, la cooperazione allo sviluppo è un esempio costante di come a guidare il cambiamento sia il fattore umano. E le università sono il luogo ideale per formare "costruttori di pace e generatori di sviluppo", ha concluso. (ANSA).
   

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