(ANSA) - MILANO, 30 GEN - Gli uccelli specialisti delle alte
quote come fringuello alpino, sordone e pernice bianca sono
fortemente minacciati dai cambiamenti climatici e dalle
alterazioni degli habitat montani causate dall'uomo, come la
crescente pressione turistica e le relative infrastrutture. Lo
svela una ricerca nata da una collaborazione tra Museo di
Scienze Naturali dell'Alto Adige, Università Statale di Milano,
Università di Oulu, Museo delle Scienze di Trento ed Eurac
Research.
I risultati, appena pubblicati sul Journal of Biogeography,
rivelano uno scenario preoccupante per una specie
particolarmente rappresentativa delle aree aperte d'alta quota,
il fringuello alpino. Un punto cruciale per valutare le loro
possibilità di sopravvivenza a lungo termine è rappresentato
dalla possibilità di scambiare individui (e quindi geni) tra
zone riproduttive diverse. In base ad analisi genetiche basate
su decine di esemplari provenienti da varie aree riproduttive in
Trentino-Alto Adige e Lombardia, è emerso che in questo settore
delle Alpi, molti individui rimangono a riprodursi proprio
nell'area dove sono nati: hanno quindi una scarsa propensione a
disperdere, cosa che limita il flusso genico e la connettività
di popolazione. Inoltre, sono stati osservati alti livelli di
inincrocio: il 20% degli individui campionati è nato infatti da
genitori imparentati tra loro almeno a livello di cugini di
primo grado, se non addirittura più strettamente. "Questi alti
livelli di inincrocio sono particolarmente allarmanti, perché
possono portare all'espressione di mutazioni recessive
deleterie, diminuire la probabilità di sopravvivenza degli
individui e il loro successo riproduttivo", commenta Francesco
Ceresa, ornitologo del Museo di Scienze Naturali dell'Alto Adige
e primo autore dello studio.
"Gli uccelli specialisti delle alte quote sono un vero e
proprio termometro di quanto sta accadendo negli ambienti di
alta montagna", spiega Petra Kranebitter, coordinatrice dello
studio e conservatrice della sezione di zoologia del Museo di
Scienze Naturali dell'Alto Adige. Mattia Brambilla, ecologo del
dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell'Università
degli Studi di Milano e co-autore del lavoro, sottolinea come
questi risultati "aggiungano ulteriori elementi al complesso
mosaico di effetti dei cambiamenti climatici sulle specie d'alta
quota". (ANSA).
Il fringuello alpino a rischio per i cambiamenti climatici
Pubblicato un innovativo studio basato sulla genomica