Lombardia

Studio UniMi, dal diabete una potenziale cura per i tumori

Scoperto un nuovo ruolo 'immunitario' del recettore GLP-1R

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 07 GIU - Dal diabete arriva una potenziale cura per i tumori. I ricercatori del Centro di Ricerca Pediatrico 'Romeo ed Enrica Invernizzi' dell'Università degli Studi di Milano hanno scoperto che il recettore pancreatico Glp-1R, importantissimo nella cura del diabete e dell'obesità, è in grado di controllare l'attività immunitaria nei linfociti T, prolungando la sopravvivenza dei trapianti, limitandone il rigetto. Dallo studio, pubblicato su Cell Metabolism, è emerso anche che bloccando Glp-1R si genera immunità antitumorale in un modello preclinico di cancro del colon-retto.
    Il recettore Glp-1R agisce quindi come checkpoint immunitario. La ricerca mostra come un aumento di linfociti T Glp-1R positivi sia presente all'interno dell'organo trapiantato e come l'uso di Glp-1R agonisti prolunghi significativamente la sopravvivenza del trapianto sia cardiaco che di isole pancreatiche. La modulazione farmacologica e genetica di Glp-1R conferma che l'attivazione del recettore ha un effetto immunoregolatorio, mentre l'assenza del recettore accelera il rigetto d'organo. "L'attivazione di Glp-1R produce un segnale co-stimolatorio negativo sulle cellule T simile all'effetto osservato per la proteina PD-1, un recettore spesso bersaglio di immunoterapia, che una volta bloccato stimola l'attacco del tumore da parte del sistema immunitario. L'espressione di Glp-1R aumenta in vitro e in vivo durante la risposta alloimmune, analogamente a PD-1" spiega Paolo Fiorina, professore di Endocrinologia dell'Università Statale di Milano e direttore dell'Unità di Endocrinologia/Diabetologia dell'Asst Fatebenefratelli-Sacco.
    Saranno necessari ulteriori studi, come spiega l'ateneo, per determinare l'esatto meccanismo attraverso il quale l'antagonismo di Glp-1R esercita la sua attività anti-tumorale e per confermare l'importanza di questi risultati in un contesto clinico ben definito. "La rilevanza di questo approccio è che potrebbe aprire una nuova era dell'immunoterapia contro il cancro basata sull'uso dell'antagonismo di Glp-1R; in particolare per i pazienti che non rispondono alle terapie anti-PD-1", conclude Fiorina. (ANSA).
   

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