(ANSA) - MILANO, 10 GIU - Con la mostra "Mantegna e Carracci.
Attorno al Cristo morto", dal 16/6 al 18/7 alla Pinacoteca di
Brera, viene proposto un confronto tra capolavori dei due grandi
artisti, entrambi ispirati da questo tema sacro. A Brera già si
conserva il "Cristo morto", dipinto dal Mantegna intorno al 1480
e famoso per la prospettiva con cui il corpo, deposto dalla
croce, è mostrato in posizione orizzontale, ma insolitamente
ripreso a partire dai piedi in primo piano. Questa visione,
divenuta subito famosa, fu chiamata del "Cristo scurto", in
quanto la prospettive rendeva la figura più corta. Nel secolo
successivo altri pittori furono ispirati da questa particolare
immagine: Giovanni Antonio Bezzi detto il Sodoma, Lelio Orsi e,
soprattutto, Annibale Carracci, che nel 1585 dipinse "Cristo
morto con strumenti della passione", drammatizzando il quadro
con il sangue uscito dalle ferite e quanto usato per colpire.
Questo dipinto è conservato nella Staatsgallerie di Stoccarda,
che lo ha prestato per l'esposizione a Brera.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it