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Emerge dal Lago d'Iseo lo spumante affinato sott'acqua

Dopo due anni passati a 40 metri recuperate le bottiglie 2021

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 22 GIU - Affinare uno spumante metodo classico nelle acque del Lago di Iseo antistanti Monte Isola.
    L'idea, solo apparentemente bizzarra, è balenata nella mente di Alex Belingheri, patron della cantina Agricola Vallecamonica di Artogne nel bresciano, nell'ormai lontano 2011. Da quel momento in poi, ogni anno, si compie il rito del recupero della bottiglie, lasciate riposare sott'acqua - unica esperienza in acque interne del genere in Italia - durante la seconda fase della fermentazione sui lieviti che ne determinano i sentori e la concentrazione finale delle bollicine. Un'esperienza unica, andata in scena nei giorni scorsi davanti a una folla di appassionati e curiosi sulle rive del Sebino.
    Dal fondale sono emerse, dopo tre anni passati in affinamento a 40 metri di profondità, le bottiglie 2021 del Nautilus. E' un Blanc del Noir millesimato - cioè con grappoli di una sola annata - prodotto per l'80% da uve Schiava e che passa 55 mesi sui lieviti, dei quali 48 nelle profondità del Sebino, senza aggiunta di zuccheri, il cosiddetto Pas Dosé.
    Contemporaneamente i sommozzatori hanno calato nel lago l'ultima produzione l'annata 2023 che ha iniziato così il suo percorso di affinamento.
    La scelta di utilizzare le acque del lago nasce da un'esigenza: la mancanza di uno spazio adeguato in cantina dove poter far riposare le bottiglie nel lungo processo di produzione del metodo classico.
    Nelle acque del Sebino, a 40 metri di profondità, le bottiglie sostano 5 anni, al buio, a una temperatura costante di 6 gradi e una pressione di circa 5 atmosfere. L'operazione di remouage, da svolgere normalmente in cantina, viene demandata al moto ondoso delle acque. La prolungata permanenza in profondità fa assumere allo spumante particolari caratteristiche: le bollicine sono sottili e continue, nel colore si accentuavano i tratti delicati e i profumi si consolidano.
    Un processo pienamente sostenibile dato che si elimina il consumo di energia per il mantenimento a temperatura costante e del vino e per attuare, meccanicamente la pratica dello scuotimento.
    Le bottiglie recuperate sono ulteriormente affinate dopo la sboccatura e l'apposizione del tappo in sughero per sviluppare il fine perlage e completare la maturazione. Il Nautilus è commercializzato con una pellicola trasparente, avvolta attorno alle bottiglie, per lasciare intatte le alghe e le piccole conchiglie che nel corso degli anni si sono depositate sul vetro. (ANSA).
   

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