(ANSA) - MILANO, 04 AGO - Si avvia all'ultima fase il
restauro della Sala delle Asse del Castello, spazio che ha
riservato non poche sorprese, a partire dalla scoperta del
grande monocromo leonardesco rappresentante 16 piante di gelso
con radici che era nascosto sotto strati di calce.
Dopo anni di lavori e di studio la giunta comunale ha dato
il via libera al progetto di fattibilità tecnica ed economica
del restauro.
Leonardo da Vinci ha lavorato fra il 1497 e il 1499 alla sala
delle Asse, dove comunque erano già intervenuti altri artisti.
Nel suo progetto le pareti della sala dovevano magicamente
'scomparire', mostrando, sotto un gigantesco padiglione vegetale
sorretto da 16 alberi di gelso moro, il
paesaggio all'esterno, con in lontananza rocce scoscese, poche
case, una chiesa e un campanile.
Ma la sala, come Ludovico il Moro che aveva commissionato
l'opera a Leonardo, e come l'intero Castello, ha avuto alterne
vicende. Una volta che la struttura è diventata una caserma
militare, anche la sala ha cambiato uso ed è stata trasformata
un ricovero per cavalli, con pareti ricoperte da strati di
scialbo, ovvero di calce, a nascondendo i 'tesori' sottostanti.
E poi, a fine Ottocento, è intervenuto il restauro
dell'architetto Luca Beltrami che ha fatto ridipingere le volte
e le lunette del soffitto.
E' nel 2006 che sono iniziate le analisi esplorative, poi
nel 2013 l'inizio del restauro con la messa in sicurezza del
monocromo di Leonardo e il lavoro esplorativo sulle pareti che
ha permesso di scoprire disegni preparatori del progetto
decorativo.
Nel 2015, durante i sei mesi di Expo, la sala è stata aperta
per permettere di ammirare, anche grazie a elementi
multimediali, il 'Leonardo ritrovato' con una mostra che ha
avuto 350 mila visitatori. Poi nuovamente i lavori di ricerca e
studio si sono fermati nel 2019 per permettere la visione della
sala in occasione dei cinquecento anni dalla morte di Leonardo e
ancora per un breve periodo nel 2020. Adesso il restauro entra
nel vivo con l'ultima parte dei lavori di restauro prima della
riapertura definitiva.
"Un progetto atteso da tempo - ha sottolineato l'assessore
alle Risorse finanziarie Emmanuel Conte - per un unicum nella
storia dell'arte, che procederà in parallelo ad altri grandi
cantieri della cultura come la Beic e il Museo del Novecento,
nello spirito di una città capace di valorizzare i tesori del
proprio passato mentre si apre al futuro creando nuovi luoghi di
bellezza, cultura e arte".
"La Sala delle Asse - ha sintetizzato l'assessore alla Cultura
Tommaso Sacchi - potrà dunque essere riaperta definitivamente,
dopo anni di studi, saggi, indagini e restauri parziali sulle
pareti e sulla volta, e ammirata da tutti i cittadini e le
cittadine e i visitatori che arriveranno a Milano per le
Olimpiadi 2026". (ANSA).
Fase finale per il restauro della leonardesca Sala delle Asse
Progetto da 1,6 milioni. Apertura prevista per le Olimpiadi