''Mi sento forte non solo dei consensi che ho ottenuto, ma dei 43 mila voti di tutti i partecipanti alle primarie. Una consultazione che si è svolta senza strascichi, polemiche e ricorsi. Siamo arrivati fin qui e ora facciamo un passo avanti, cercando di tradurre in azione concreta i bisogni, le domande e gli obiettivi dei nostri elettori''. Luca Ceriscioli, il vincitore delle primarie del centrosinistra nelle Marche è stato proclamato ufficialmente oggi dal Comitato delle Primarie. Il segretario del Pd Francesco Comi ha annunciato che il premier Matteo Renzi (che ieri ha telefonato al vincitore per congratularsi) verrà nelle Marche per la campagna elettorale. Le date devono ancora essere definite.
''Dalla prossima settimana - ha detto Comi - comincia il lavoro per allargare la coalizione, che ha già un nucleo robusto e può solo ampliarsi''. L'Udc ''è un alleato strategico del Pd, con cui ha condiviso fin qui l'esperienza di governo. Siamo convinti che la collaborazione proseguirà anche nella prossima legislatura''. ''Non siamo chiusi al progetto di Area popolare, e aspettiamo con interesse che Ncd faccia le sue valutazioni''.
Luca Ceriscioli apre all'Udc, ad Area Popolare e ai partiti di centro, ma se divideranno le loro sorti dal progetto politico centrista del governatore uscente Gian Mario Spacca e dal suo movimento, Marche 2020. ''Sono convinto che il centro, che in questi anni ha governato insieme a noi - ha detto Ceriscioli - ha avuto prova e riprova del rapporto da veri alleati con il Pd. Sarebbe un peccato disperdere quel patrimonio. Ho visto gli esponenti che hanno governato insieme a noi molto determinati a costruire questa alleanza: fra l'avventura con Spacca, e continuare dentro un percorso che ha dato soddisfazione credo sia importante continuare questa storia anche nel prossimo mandato''. ''Vogliamo distinguere - ha aggiunto - fra quelle forze politiche che si muovono dietro un progetto, un ideale, e si alleano, e chi sembra teso alla riconferma infinita di ruoli, incarichi e poltrone. Credo che nel primo caso ci sia spazio, nel secondo no''.
A stretto giro la replica di Spacca: ''la questione non è il mio terzo mandato, ma la coalizione e la formula di governo per il futuro delle Marche''.
L'ex sindaco di Pesaro Luca Ceriscioli ha vinto le primarie del centrosinistra per la scelta del candidato presidente delle Marche, battendo con il 52,53% dei consensi (22.760 voti assoluti) l'assessore regionale al Bilancio Pietro Marcolini, come lui del Pd, che si è attestato al 46,11% (19.979 voti). ''Ha vinto il cambiamento'' il primo commento di Ceriscioli, che ha conquistato le province di Pesaro, Ascoli e Fermo, mentre Marcolini ha prevalso nel Maceratese e ad Ancona. Distaccatissima la candidata dell'Idv Ninel Donini, ferma all'1,53%, e a 587 voti.
La partecipazione alla consultazione è stata eccezionale. 43.588 elettori - il doppio delle previsioni della vigilia -, e pochissime le contestazioni (solo ad Ascoli Piceno un paio di sostenitori di liste della destra sono stati allontanati dai seggi). In una regione che ha solo 1,5 milioni di abitanti, queste primarie segnano ''un dato straordinario e unico a livello nazionale'' secondo il segretario regionale del Pd Francesco Comi. Anche per il clima di correttezza in cui si sono svolte, senza tensioni ai seggi.
A sostegno dell'ex sindaco e vice segretario regionale Dem Ceriscioli, 49 anni, insegnante di matematica, si sono mossi il vice presidente nazionale del partito Matteo Ricci, i parlamentari Paolo Petrini e Luciano Agostini, il sindaco di Ancona e una larghissima fetta del Pd pesarese, storicamente l''azionista di maggioranza' dei Ds. La pesarese Alessia Morani ha scelto invece di appoggiare l'assessore regionale Pietro Marcolini, 63 anni, docente universitario, che ha avuto dalla sua anche gli altri parlamentari renziani Mauro Morgoni e Piergiorgio Carrescia. Con Marcolini anche esponenti di Area Dem, e del mondo della cultura e dell'economia, fianco a fianco di civatiani come il vice segretario regionale Gianluca Fioretti.
Pietro Marcolini: ''Il nostro è stato un lavoro di rete e frammentario sul territorio, mentre ci siamo trovati di fronte i sindaci delle città più popolose che hanno parteggiato e combattuto una battaglia senza precedenti''. ''Le due osservazioni per fare i miei auguri a Luca Ceriscioli - aggiunge - sono una correzione necessaria rispetto alla linea politica adottata finora sulla valutazione dell'azione di governo, e l'invito a consolidare l'enorme patrimonio che la nostra parte ha messo a disposizione e che non abbiamo intenzione di disperdere o di mortificare''.
Ninel Donini: "Ringrazio gli elettori e le elettrici che mi hanno sostenuta. Personalmente le primarie sono state una bella esperienza. Devo dire che alcuni temi, vedi la parità di genere, faticano ancora ad entrare nelle coscienze di molte donne e tantissimi uomini''. Lo afferma la candidata dell'Idv alle primarie delle Marche Ninel Donini, che si è fermata all'1,35% dei consensi.
La partecipazione al voto si è così distribuita sul territorio: 12.237 votanti in provincia di Pesaro Urbino, 9.436 in provincia di Ascoli Piceno, 9.370 in provincia di Macerata, 8.742 in provincia di Ancona e 3.803 in provincia di Fermo. Questi i dati delle preferenze, ripartiti a livello provinciale: in provincia di Pesaro Urbino, 8.795 (71,87%) voti sono andati a Luca Ceriscioli, 3.152 (25,76%) a Pietro Marcolini e 223 (1,82%) a Ninel Donini. In provincia di Ascoli Piceno, 5.041 (53,74%) preferenze sono state assegnate a Ceriscioli, 4.295 (45,79%) a Marcolini e 44 (0,47%) a Ninel Donini. In provincia di Macerata, 6.069 (65,26%) voti a favore di Marcolini, 3.121 (33,56%) le preferenze per Ceriscioli e 110 (1,18%) quelle per Donini. In provincia di Ancona, 4.660 (53,57%) le preferenze ottenute da Marcolini, 3.872 (44,51%) quelle di Ceriscioli e 167 (1,92%) quelle di Donini. In provincia di Fermo, 1.931 (51,13%) i voti andati a Ceriscioli, 1.803 (47,74%) quelli a favore di Marcolini e 43 (1,14%) le preferenze ottenute da Donini.