(ANSA) - ANCONA, 2 MAR - "Luca Ceriscioli ha vinto ed è il
candidato presidente del centrosinistra e suo è il compito di
guidare il Pd e il centrosinistra nella competizione più
importante, quella che dovrà consentirci di riconfermare ed
innovare il governo delle Marche". E' la riflessione del
candidato sconfitto alle primarie Pietro Marcolini, che parla di
una "grande partecipazione democratica oltre le aspettative".
"Il risultato è inequivocabile - aggiunge - e, tuttavia, l'ampio
consenso registrato intorno alla mia candidatura (46,11%) è non
solo la conferma di un percorso che sapevamo in salita, ma anche
dell'apporto rilevante ed entusiasta di molte forze, soprattutto
esterne al Pd, che hanno scelto d'impegnarsi e contaminarsi con
la politica, condividendo il lavoro fatto in questi anni,
insieme ad un'idea della regione e una proposta politica e
programmatica per il futuro".
"A differenza del voto a Ceriscioli, che è forte e
concentrato in alcune città (Pesaro, Senigallia, Recanati,
Offida) e ciò ha fatto la differenza nei 6 punti percentuali che
ci distanziano - spiega Marcolini -, quello che mi ha
riguardato, circa 20 mila voti, è distribuito sull'intero
territorio regionale con una netta prevalenza nelle province di
Ancona e Macerata, nel capoluogo regionale (dove la posizione
assunta dal sindaco e dall'amministrazione comunale è stata
bocciata dai cittadini) e nella città capoluogo di provincia
dove a giorni si svolgerà il ballottaggio tra i due candidati
sindaci del Pd Carancini e Mandrelli".
Per Marcolini "sarebbe eccessivo interpretare il dato finale
come l'esigenza di un cambiamento radicale, come più volte
evocato durante la campagna elettorale. Piuttosto si tratta
d'innovare in modo deciso l'azione di governo che il
centrosinistra ha garantito negli anni". Ciò dovrà avvenire
"sulla base di una precisa piattaforma programmatica che tenga
conto della nostra elaborazione e valorizzi l'ampiezza dei
rapporti che abbiamo intessuto in queste settimane, fatta di
rappresentanti del mondo delle professioni e dell'impresa, del
lavoro e della cultura. Si tratta il più delle volte di un
consenso prezioso e non scontato che il Pd e il centrosinistra
debbono saper capitalizzare per il buon esito delle elezioni di
maggio". Un'esperienza da non disperdere: "fin dai prossimi
giorni ci ritroveremo insieme a quanti hanno condiviso la nostra
proposta per valutare insieme il voto e le modalità attraverso
cui proseguire un percorso comune".(ANSA).
Primarie: Marcolini, con me anche forze esterne al Pd
Esito finale non significa cambiamento radicale