Marche

Regione, 6.495 posti letto per sfollati

5.305 ospiti. Albergatore, stabilire criteri chi resta e chi va

Redazione Ansa

Ci sono quasi 6.500 posti letto disponibili nelle strutture ricettive delle Marche a fronte di circa 5.300 persone ospitate ad oggi. E' il risultato del questionario inviato dalla Regione Marche a circa 300 tra hotel residenze e camping sulle disponibilità indicativamente fino a fine anno, in vista della scadenza fine aprile del contratto per l'ospitalità agli sfollati, a cui hanno risposto 188 strutture. Il dato è venuto fuori durante un incontro tra l'assessore regionale al Turismo Moreno Pieroni e i rappresentanti delle associazioni di categoria, di Confcommercio e Confindustria Marche. Un dato, almeno al momento, rassicurante perché, nell'incertezza sui tempi di arrivo e installazione delle Sae e quindi del ritorno degli sfollati ai loro Paesi di origine, nell'entroterra delle province di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno, sta a dimostrare che le disponibilità sono superiori alle effettive necessità. E che i terremotati comunque avranno un tetto sulla testa. Secondo la Regione, "la capacità ricettiva per i posti letto per i terremotati è ampiamente garantita senza dover spostare le persone". Ma la situazione è più complessa: alcuni alberghi, in particolare lungo la costa, hanno fatto sapere che i terremotati potranno rimanere oltre il 30 aprile e l'ospitalità potrà protrarsi anche fino all'inizio della stagione estiva, quando però hotel, camping e residence dovranno essere liberati per i turisti. Tra le ipotesi sul tavolo, quella sollevata dal direttore di Confcommercio Marche Massimiliano Polacco, di reperire strutture ricettive nell'entroterra, più vicine ai paesi di origine dei terremotati. Ma c'è anche l'eventualità di un aumento delle tariffe praticate per l'ospitalità ai terremotati, che però richiede un passaggio anche a livello nazionale.

Se ne saprà di più in un'altra riunione già convocata per lunedì prossimo quando sarà costituito un tavolo operativo coordinato dall'assessorato al Turismo a cui siederanno tecnici della Protezione civile-Ricostruzione, Anci e rappresentanti delle associazioni di categoria, "una sorta di cabina di regia - dice l'assessore Pieroni - che sarà in grado di incrociare i dati per disporre di una ricognizione aggiornata del fabbisogno dei nuclei familiari e tenere in costante monitoraggio la situazione che può mutare giorno per giorno". Anche se la priorità è appunto "non far spostare le persone", Pieroni ricorda che "occorre tenere conto di molte variabili: i sopralluoghi alle abitazioni, le schede Fast che se attestano l'agibilità dell'edificio comportano il rientro obbligatorio nella casa, la realizzazione delle strutture abitative di emergenza (Sae) nei prossimi mesi o chi deciderà di avvalersi del contributo di autonoma sistemazione". Insomma, un percorso ancora tutto da costruire, mentre rimangono margini di incertezza.

"La Regione Marche fissi dei criteri, dei requisiti, ci dica chi può restare più a lungo o deve andarsene prima" dice Daniele Gatti, direttore del Centro Turistico Holiday di Porto Sant'Elpidio, la struttura ricettiva con circa 500, che dovranno andarsene in due scaglioni, 250 entro il 20 maggio, gli altri 250 entro il 30 giugno. "E' una risposta che la Regione deve dare subito" e non a ridosso delle due date. E' necessario dare una prospettiva a quelle 500 persone con cui Gatti e il suo staff hanno condiviso questi mesi, "con cui siamo diventati amici", trascorrendo insieme la vita quotidiana e le festività.

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