Due soci di una ditta edile nella zona di Corridonia sono al centro di un'indagine della Squadra Mobile di Macerata come presunti autori di un'estorsione ai danni di un dipendente: avrebbero costretto a restituire dalla retribuzione dell'uomo di origine senegalese, pari a 1.400 netti, circa 500 euro mensili sin dal dicembre 2015 quando venne assunto. L'operaio sarebbe stato minacciato di licenziamento e conseguente perdita del permesso di soggiorno se non lo avesse fatto. I poliziotti, guidati dalla dirigente Maria Raffaella Abbate, hanno arrestato un 41enne italiano per concorso in estorsione continuata, denunciando il suo socio per lo stesso reato. L'operaio si sarebbe trovato in grandi difficoltà economiche negli ultimi tre anni, riuscendo a malapena a sopravvivere: oltre a restituire parte della retribuzione, doveva inviare denaro alla famiglia in Senegal e pagare il canone di locazione di un appartamento. Per questo si era rivolto alla Cgil di Macerata che consigliò di sporgere querela.
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