Marche

Sanità: Ceriscioli, in 9 casi su 10 meglio cure nelle Marche

Sistema cresciuto. Barra dritta,no sirene minore qualità diffusa

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 25 SET - "In nove casi su dieci meglio curarsi nelle Marche che andare fuori regione". La presentazione ad Ancona della metodica per risolvere la patologia delle "tempeste aritmiche" che agli Ospedali Riuniti ha permesso di salvare finora 11 pazienti, ha fornito al presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli l'occasione per ribadire la qualità della sanità marchigiana e la crescita del livello di complessità dal 2,10 del 2015 al 2,39 attuale.
    "Prima - ha affermato - la soluzione per certe patologie doveva essere cercata fuori regione. Oggi per molte patologie importanti in 9 casi su 10 meglio rimanere nella regione".
    Ceriscioli non ha lesinato critiche a scelte di mobilità passiva dettate a volte "dal passaparola di persone poco informate".
    Avere una struttura d'eccellenza ad Ancona, ha sottolineato il presidente, che può produrre risultati come nel caso delle "tempeste aritmiche", si deve anche alla "barra dritta" tenuta dalla Regione su alcune scelte" al fatto di "non aver seguito le sirene per una minore qualità dappertutto". "Il sistema è cresciuto - ha aggiunto -, qualità chiama qualità, se hai professionisti importanti, altri professionisti importanti arrivano per lavorare insieme". Nelle Marche, ha rimarcato, c'è una "sanità di altissimo livello che funziona e di cui si può avere fiducia. Si possono evitare viaggi inutili e dispendiosi quando puoi trovare nel territorio le cure migliori".
    La sanità, ha chiosato Ceriscioli, "è rovinata dal campanile: magari va male ma deve essere sotto casa". Un concetto che Ceriscioli respinge: "No a un orto per tutti ma a tutti bel giardino: luogo accogliente, umanizzato, di rete. Non abbiamo bisogno di uscire dalla regione per domandare servizi. Chi esce - concluso - si rende conto delle soluzioni inferiori a quelle che trova qua".(ANSA).
   

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