(ANSA) - ANCONA, 26 MAR - "In Romania non prendevano
precauzioni, non c'erano controlli, si limitavano a dire di non
uscire di casa. Non mi sentivo sicuro".
Adesso sono più tranquillo, sto chiuso in casa, devo rispettare
un isolamento domiciliare per due settimane, lontano anche dai
miei familiari, quello previsto per chi rientra dall'estero".
"Giusto così - osserva Iacopo -, in casa ci sono anche i nonni
ma io sto in un piano dell'abitazione, senza contatti con il
resto della famiglia". L'Erasmus per Iacopo, che vuole diventare
oculista, deve finire a luglio ed è quasi sicuro che in Romania
non tornerà più. Intanto studia per dare gli esami che sono
previsti per fine giugno. "Li farò in collegamento video" dice.
Dal 12 marzo attendeva di tornare in Italia. "Avevo un volo
prenotato prima che scoppiasse l'emergenza coronavirus - spiega
Iacopo - sarei tornato a casa due settimane, poi sarei ripartito
per la Romania ma il volo è stato cancellato. Poi sono stati
autorizzati tre voli e così sabato scorso sono partito e
atterrato a Fiumicino e con mezzi privati sono arrivato a casa
mia, ma non ho potuto abbracciare nessuno perché devo stare in
isolamento. In Romania - ricorda - ho preso precauzioni da solo,
stavo a casa, non uscivo anche se lì i controlli non c'erano,
almeno fino a pochi giorni prima della mia partenza. I locali
erano chiusi, ma la gente girava lo stesso". Come futuro medico
Iacopo dice che anche lui sarebbe andato a dare una mano contro
il Covid-19. "Non è per fare gli eroi - sottolinea - ma tutti
dobbiamo fare la nostra parte". (ANSA).
Coronavirus: Iacopo, dall'Erasmus in Romania a casa
Non mi sentivo al sicuro. Come futuro medico vorrei dare mano