In una lunga diretta Fb dagli uffici regionali, ieri sera, il presidente della Regione Marche ha spiegato i motivi, sulla base delle informazioni in possesso dell'ente, che hanno portato alla decisione del ministero della Salute di far passare da domani le Marche dalla fascia gialla a quella arancione, con aumento di restrizioni. Il volto segnato dalla stanchezza dopo una giornata concitata e culminata con la decisione inattesa per la Regione, Acquaroli, oggi impegnato in una riunione di giunta, non ha nascosto la propria sorpresa e anche l'amarezza: l'elemento che avrebbe determinato la 'stretta' sulle Marche, ha affermato, parlando di "paradosso" è il trend dell'indice Rt di "rapporto tra positivi sintomatici e tamponi tra una settimana e quella precedente": in particolare dall'ultima settimana di ottobre (1.
Acquaroli, che ha riferito di aver ricevuto nelle ultime ore decine di telefonate da esercenti che avevano anche già acquistato prodotti per l'attività domenicale che ora andranno sprecati, ha ribadito di non avere un atteggiamento "leggero" rispetto a una pandemia che mette alla prova cittadini e Stati e di mettere al primo posto la salute dei cittadini e della comunità marchigiana; ma avrebbe voluto maggiore "comunicazione" e "condivisione" in particolare con gli uffici tecnici della Regione per "leggere in maniera più dettagliata i dati anche degli ultimi giorni" per valutare l'andamento della curva epidemiologica nella regione e arrivare a un'ordinanza "più ragionata". Il presidente ha parlato di scelta che "subiamo", che "accettiamo perché siamo responsabili" e che "può determinare effetti importante" sulla regione. (ANSA).
Covid: Acquaroli, 'penalizzati' da buoni valori fine ottobre
Presidente Marche in diretta Fb, serviva più condivisione