Marche

Incidenti lavoro, Cgil, meno infortuni ma aumentano decessi

Nei primi 9 mesi 2020, denunciati 14.153 infortuni con 43 morti

Redazione Ansa

    Diminuiscono gli infortuni sul lavoro nelle Marche, ma aumentano i morti nel 2020. Da gennaio a novembre 2020, informa la Cgil, sono stati denunciati 14. 153 infortuni, 3.369 in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (-19,2%). Diminuzione imputabile anche ai fermi produttivi avvenuti a causa del Covid. Ma nonostante il lockdown e le varie restrizioni sono ben 43 (37 in occasione di lavoro e 6 in itinere, nel viaggio per andare al lavoro o per tornare a casa) i lavoratori che hanno perso la vita dall'inizio dell'anno, nello stesso periodo del 2019 erano stati 31. Il territorio che presenta il minor decremento di infortuni è quello di Pesaro (-17%), seguito da Fermo (-17,2%), Macerata (-17,6%), Ancona (-20,7%) e Ascoli Piceno (-22,7%). Questi i principali dati che emergono dai dati dell'Inail elaborati dalla Cgil Marche. I lavoratori maggiormente colpiti dagli infortuni sul lavoro appartengono al settore dell'industria e dei servizi, dove peraltro gli infortuni diminuiscono solo dell'8,7%.
    Diminuiscono meno in particolare nei settori del terziario (4,9%) che, nonostante le misure restrittive del Governo, ha quasi sempre lavorato regolarmente. Se il maggior numero di infortuni riguarda gli uomini, è per le donne che si registra il minor decremento di infortuni denunciati: un terzo di quello degli uomini (rispettivamente -9,9% e -24%). "Nonostante la diminuzione, "questi dati mettono in evidenza come la pandemia stia determinando uno scadimento della qualità del lavoro e un allentamento nel rispetto delle regole che attengono alla salute e alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Una strage inaccettabile che richiama alle responsabilità della classe imprenditoriale marchigiana e alla necessità che le istituzioni, dal Governo alla Regione, svolgano pienamente le loro funzioni di prevenzione, controllo, repressione e anche contrasto del lavoro irregolare, anche incrementando adeguatamente gli organici e le risorse dedicate a tali compiti", commenta Giuseppe Santarelli, segretario regionale Cgil Marche. (ANSA).
   

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