Marche

Covid: Marche, 2.821 infortuni lavoro nel 2020,oltre 1/3 a marzo

Fp Cisl su dati Inail. 45,8% a sanitari tra cui 88% infermieri

Redazione Ansa

   Marzo 2020 il mese più critico nelle Marche per gli infortuni sul lavoro da Covid-19, in particolare per gli operatori sanitari, seguito da novembre e dicembre nella seconda ondata pandemica. Sono state 2.821 le denunce complessive di infortuni da Covid-19, tra cui 1.992 (70,6% del totale) che hanno riguardato donne rispetto agli 829 uomini (29,4%). I dati Inail al 31 dicembre 2020 sugli infortuni Covid 19, scrive in una nota il segretario regionale della Fp Cisl Luca Talevi, mostra come "la crisi pandemica abbia colpito pesantemente i professionisti della sanità marchigiana, con particolare riferimento a infermieri e operatori socio-sanitari".
    A marzo 2020, in linea con i dati nazionali, si è verificato oltre un terzo dei contagi; a seguire i mesi di novembre e dicembre a dimostrazione di come anche la seconda fase pandemica abbia coinvolto pesantemente i professionisti della salute nelle Marche. A dicembre picco di infortuni (+23,7% ) rispetto a novembre che "molto probabilmente si ripeterà anche nei mesi di gennaio e febbraio 2021 precedenti all'avvio della vaccinazione agli operatori sanitari".
    Il 45,8% degli infortuni Covid totali, osserva Fp Cisl, riguarda il settore sanità ed assistenza sociale, e tra questi i lavoratori più colpiti sono infermieri (88%) ed operatori socio sanitari operanti soprattutto nella sanità pubblica ma anche nella sanita privata oltre che in strutture socio assistenziali.
    In aumento percentuale anche gli infortuni Covid riguardanti gli agenti di polizia municipale che operano ogni giorno sul territorio. "Continua pertanto il forte impegno del sindacato - ricorda Talevi - per la massima tutela dei professionisti della sanità marchigiana e dei pazienti con il coinvolgimento costante dei rappresentanti dei lavoratori della sicurezza all'interno di ogni luogo di lavoro". (ANSA).
   

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