Aggressioni verbali ma anche fisiche nei confronti della convivente, che si sono intensificate durante i periodo di 'lockdown' per l'emergenza Covid-19: nell'ultimo caso, il 7 febbraio scorso, la donna sarebbe stata picchiata e violentata. Fatti accaduti ad Ancona dal 2019, inizio della convivenza tra i due, che hanno indotto la vittima, per almeno tre volte costretta a ricorrere alle cure del Pronto soccorso, a rivolgersi alla polizia.
Per il destinatario della misura, il gip ha valutato la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate continuate e violenza sessuale. Ad aggravare le tensioni nella coppia e le aggressioni da parte del convivente, dovute anche a motivi di gelosia, secondo quanto accertato dai poliziotti, ci sarebbero stato vari fattori: dalla mancanza di un lavoro dell'indagato e alle frustrazioni economiche che ne scaturivano, all'assunzione smodata di alcol da parte sua. Le pulsioni di aggressività si sarebbero manifestate sin dell'inizio della convivenza: l'uomo sarebbe arrivato a 'sequestrare' il cellulare alla convivente, a controllare messaggi e comunicazioni, rivolgendole anche ripetute offese e frasi volgari. Il 33enne si sarebbe anche sfogato contro oggetti e suppellettili dell'abitazione oltreché sulla donna con violenze fisiche documentate dal Pronto Soccorso a cui si era rivolta per ferite di vario tipo (lesioni a un dente, tumefazioni alle braccia, al volto ecc.) (ANSA).
Botte e violenza sessuale su convivente, allontanato da casa
Ad Ancona escalation durante lockdown, indagini Squadra Mobile