Le ceneri dell'Etna anche sulle Marche. A rilevarle le centraline di Arpa Marche, come riporta il sito dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale.
Tornando alle ceneri dell'Etna, l'Arpa ha spiegato che "i vetrini di aerobiologia hanno evidenziato il fenomeno non solo nelle Marche, ma in diverse regioni italiane". "L'eruzione dell'Etna, la più grande emissione di anidride solforosa (SO2) dell'Etna per quel che riguarda il recente passato, - fa sapere l'Arpam - ha emesso in atmosfera decine di Kilotoni di tale sostanza". "I venti spiranti nel Catanese, prevalentemente di scirocco, - spiega - hanno determinato lo spostamento di particelle carboniose e la caduta di cenere anche in altre città siciliane e hanno via via interessato il centro-sud dell'Italia, principalmente la Sardegna, il Lazio, la Toscana, l'Emilia Romagna, l'Umbria e anche le Marche".
L'agenzia sottolinea che "si tratta ovviamente di un fenomeno ad alte quote che non ha, o ha scarsamente, ripercussioni al suolo; un fenomeno certo curioso, ma non così strano, se basta ricordare che, in caso di eruzioni potenti, le nubi vulcaniche riescono a raggiungere anche i 12-13 km di altezza, penetrando parte della stratosfera, mentre i forti venti che spirano in queste zone - oltre 250 km/h - riescono a trasportare minuscole particelle di fumo per centinaia e migliaia di chilometri".
(ANSA).
Etna: ceneri nelle Marche a febbraio dopo ripresa eruttiva
Centraline Arpam, insieme a polveri sahariane, picchi Pm10