Marche, prima regione d'Italia per il lavoro "usa e getta". Lo rilevano Cgil Marche e Ires Cgil: hanno la più alta incidenza dei contratti intermittenti sul totale delle nuove assunzioni (17,0% a fronte del 7,9% della media nazionale).
La regione è la terzultima in Italia per incidenza di contratti a tempo indeterminato sulle nuove assunzioni (13% contro 19,7% della media nazionale); la percentuale di assunzioni con contratti a termine si attesta al 37,8% (44,1% media Italia. Sopra la media nazionale le attivazioni con contratti di somministrazione (14% contro il 12,1% Italia) Le attivazioni sono calate in tutti i settori ad eccezione dell'aggregato "Istruzione, sanità e assistenza sociale". I settori più colpiti sono attività artistiche e intrattenimento, seguiti da "Commercio, riparazione autoveicoli, trasporto e magazzinaggio, alloggio e ristorazione" e dal manifatturiero.
"Il 2020, caratterizzato dagli effetti della Pandemia, conferma una tendenza per la regione che, da anni, come Cgil, denunciamo - rilancia Rossella Marinucci, segreteria regionale Cgil Marche - e cioè il primato delle forme più precarie di lavoro e la progressiva contrazione delle forme contrattuali più stabili e tutelanti per i lavoratori. Vantiamo il primato nel lavoro usa e getta e - sottolinea - scendiamo sempre più in coda alla classifica del lavoro tutelato e stabile, un lavoro che consenta agli uomini e alle donne, giovani e meno giovani, di credere e progettare il proprio futuro. Dopo oltre un anno in emergenza pandemica, andiamo esattamente in direzione ostinata e contraria a quella auspicabile". (ANSA).
Lavoro: Cgil, 'primato' Marche per lavoro usa e getta
17% assunzioni 'intermittenti'. -63mila nuovi assunti nel 2020