(ANSA) - ANCONA, 19 OTT - Approvata all'unanimità dal Consiglio Regionale una mozione che riguarda il caso di Emilio Vincioni, di Sassoferrato (Ancona) che da anni si batte per riportare la figlia, che ha 5 anni e mezzo, la quale si trova in Grecia con la madre dalla nascita. La mozione - primo firmatario consiglieri Giacomo Rossi (Civici Marche), a iniziativa anche di Jessica Marcozzi (FI), Dino Latini (Udc), Renzo Marinelli (Lega), Nicola Baiocchi e Carlo Ciccioli (FdI) -, in materia di sottrazione internazionale di minori, chiede l'impegno di presidente e Giunta regionale, affinché "si attivino quanto prima presso le opportune sedi istituzionali per una soluzione positiva della vicenda".
"Sono estremamente soddisfatto del voto unanime espresso da tutto il Consiglio regionale su questa mia mozione, sottoscritta dai capigruppo di maggioranza e dal Consigliere Baiocchi. Oggi la Regione Marche si è unita al di la dei colori per difendere due suoi cittadini". Commenta Giacomo Rossi. "La vicenda di Vincioni, - afferma - rappresenta un caso emblematico di sottrazione di minori, una situazione paradossale che riguarda un cittadino marchigiano a cui, dal momento della nascita, è stata sottratta sua figlia (ora di 5 anni)".
"Con l'approvazione di questa mozione - continua -, si chiede alla Regione di attivarsi presso tutti i canali istituzionali e diplomatici per far fronte a questa ingiustizia plateale ed oggettiva nell'obiettivo di andare con celerità verso una soluzione positiva della vicenda. E' fondamentale che il signor Vincioni possa almeno ottenere il rientro della bambina in Italia attraverso l'esercizio del Diritto di frequentazione".
"La vicenda non finisce qui - annuncia Rossi - e continueremo a fare di tutto, attivando in primis un tavolo con i parlamentari marchigiani affinché questi due corregionali ottengano giustizia e recuperino quel naturale rapporto relazionale che un padre ed una figlia dovrebbero avere".
Sul positivo esito della mozione è intervenuta anche la legale di Vincioni, avv. Irene Margherita Gonnelli: "Con il caso di Emilio Vincioni - dichiara - si rischia di inaugurare una giurisprudenza italiana che nega la giurisdizione italiana sui minori che, per un accordo tra i genitori o per un puro caso, si trovino a nascere all'estero. Mentre è evidente che il centro della vita, ossia il parametro cui si radica la residenza abituale e la giurisdizione, - sottolinea - relativamente ad un neonato, non può essere il luogo in cui il medesimo si trova a nascere bensì lo Stato in cui si è concretizzato il progetto di vita dei genitori con un'abitazione, lavoro e una vita sociale".(ANSA).
In lotta per vedere figlia, mozione unanime Consiglio Marche
1/o firmatario Rossi, giunta 'attivi' istituzioni per soluzione