(ANSA) - ANCONA, 05 NOV - Sono 22 mila gli edifici censiti
come inagibili dopo i terremoti del 2016 e 2017 per i quali non
è ancora stata presentata né la richiesta, né la prenotazione
del contributo, e che dunque rischiano di non poter beneficiare
dei fondi pubblici per la ricostruzione se entro il 15 dicembre
i proprietari non avanzeranno almeno la manifestazione di
volontà a richiedere il contributo stesso. A sottolinearlo è la
Struttura commissariale che fa capo a Giovanni Legnini, che
proprio stamani ha scritto ai sindaci di oltre 500 Comuni nelle
quattro regioni del cratere sismico 2016, invitandoli a prendere
ogni iniziativa possibile per raggiungere i proprietari delle
case inagibili che non hanno ancora fatto passi concreti per la
ricostruzione.
Che aggiunge: "Sulla carta mancano dunque 22 mila edifici, e
anche se molti di questi potrebbero non aver diritto al
contributo, perché già all'epoca inutilizzati o collabenti, si è
deciso di mantenere aperta la finestra per le prenotazioni fino
a metà dicembre". Degli oltre 22 mila immobili, 9.500 sono nelle
Marche, 5.300 in Abruzzo, 4.400 in Umbria e 2.700 nel Lazio.
Nelle Marche, tuttavia, si registrano le percentuali più alte di
contributi richiesti o prenotati rispetto al danno subito, con
una "copertura" media del 79%, seguita dal Lazio con il 73%,
l'Umbria con il 63%, l'Abruzzo con il 58,8%, a fronte di una
media del 72,6% nelle quattro regioni colpite dal sisma. (ANSA).
Terremoto: Legnini,22mila edifici possono perdere contributo
Appello ai sindaci, immobili inagibili ma senza richiesta