Marche

SMAnia di Gusto, anche per chi fa fatica a deglutire

Piatti gustosi e bilanciati per pazienti Sma con disfagia

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 06 GEN - Il piacere del cibo e la convivialità della tavola sono importanti anche per chi ha l'Atrofia Muscolare Spinale, detta Sma, e che, per via di questa malattia genetica rara, deve fare i conti non solo con la compromissione della forza muscolare e del movimento ma anche con la disfagia, cioè con la difficoltà di deglutizione. È questo il messaggio portato da SMAnia di Gusto, un'iniziativa ideata dalla Fondazione Paladini Onlus, che con il supporto di Biogen, azienda leader nelle neuroscienze, e con il patrocinio di Asamsi-Associazione per lo Studio delle Distrofie Muscolari Spinali Infantili, di Famiglie Sma e di Uildm-Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, è giunta nelle Marche per informare i pazienti e i loro familiari su come preparare piatti buoni e bilanciati capaci di preservare la gioia dei pasti all'insegna dell'inclusione e della socialità.
    L'alimentazione va al di là della nutrizione: è anche cura e relazione e va resa possibile, gustosa e piacevole nei bambini e negli adulti con la disfagia dovuta alla Sma, "al fine di garantire loro un'adeguata idratazione e il giusto apporto di nutrienti nonché di contenere l'insorgenza di infezioni respiratorie e di permettere una corretta assunzione dei farmaci - spiega la dott. Michela Coccia. medico del Centro Integrato di Malattie Neuromuscolari dell'Azienda ospedaliero universitaria degli Ospedali Riuniti di Ancona -. In altre parole è utile per migliorare la loro qualità di vita". Ricette speciali e accorgimenti ad hoc consentono d'intervenire sulla consistenza dei cibi con l'omogeneizzazione di basi di carne, pesce o legumi, sulla cremosità delle pietanze messe a punto con una giusta dose di liquidi, sulla preparazione di frutta e verdura e sulla conservazione degli alimenti lavorati. Accorgimenti, rileva la dott. Coccia, che possono essere attuati "dal paziente stesso, dai suoi familiari o dal caregiver". (ANSA).
   

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