(ANSA) - ANCONA, 14 GEN - "La Peste suina africana può
infettare gli animali ma non è trasmissibile agli essere umani,
senza contare che i controlli a cui sono sottoposti gli
allevamenti sono ferrei in Italia a tutela della salute dei
consumatori". Così Maria Letizia Gardoni, presidente di
Coldiretti Marche, all'indomani del blocco dell'export della
carne di maiale e derivati alle frontiere di Svizzera, Kuwait,
Cina, Giappone e Taiwan come risposta ai casi di Psa sui
cinghiali riscontrata in Piemonte e in Liguria.
"Un'ulteriore penalizzazione per il settore nelle Marche -
lamenta Coldiretti - visto che parliamo di esportazioni di carne
lavorata e conservata e prodotti a base di carne per un valore
di circa 200 milioni di euro nel 2020". "Siamo costretti ad
affrontare questa emergenza - afferma l'associazione - perché è
mancata l'azione di prevenzione e contenimento come abbiamo
ripetutamente denunciato in piazza e nelle sedi istituzionali di
fronte alla moltiplicazione dei cinghiali che invadono città e
campagne da nord a sud dell'Italia dove si contano ormai più di
2,3 milioni di esemplari". "Bene ha fatto la Regione Marche, con
l'assessore Carloni, - aggiungono gli agricoltori - ad attivare
un tavolo per prevenire focolai anche qui nelle Marche dove
finalmente si vede un cambio di passo nell'affrontare la
questione della fauna selvatica, in sovrannumero e causa di
danni ingenti all'agricoltura e pericolosa per l'incolumità
pubblica". (ANSA).
Peste suina: Coldiretti, "penalizza settore ma carne sicura"
Marche, "non trasmissibile a umani e controlli Italia ferrei"