Marche

Giorno Ricordo: Marche, "dramma foibe nascosto troppo tempo"

Seduta aperta Consiglio. Violini interpreta "Nati da un esodo"

Redazione Ansa

   L'emozionante interpretazione dell'attore e doppiatore Luca Violini del testo "Nati da un esodo" di Piero Delbello, racconto del "dopo" dei figli degli esuli istriani fiumani e dalmati; la partecipazione degli studenti del Comprensivo "Ugo Betti" di Fermo, del Liceo scientifico "Galileo Galilei" di Ancona, del Comprensivo "Egisto Paladini" di Treia con elaborati realizzati per il concorso nazionale del Miur "10 febbraio - Per Amor di Patria". Sono due momenti salienti della seduta aperta del Consiglio regionale delle Marche dedicata, nella prima parte, al Giorno del Ricordo, la commemorazione delle vittime delle foibe e dell'esodo giuliano-istriano-dalmata. I ragazzi della terza B del Comprensivo "Betti" hanno presentato il video "I bambini della Patria accanto", risultato vincitore del 2/o premio del concorso indetto dal Miur.
    "Il dramma delle foibe rappresenta un orrore nascosto sotto il tappeto per troppi anni, spesso ignorato anche dai libri di scuola", ha detto il vice presidente Gianluca Pasqui, che ha aperto la celebrazione in aula in assenza (un impegno sopraggiunto) del presidente Dino Latini. Pasqui ha parlato di "tragedia nazionale caratterizzata da una brutale violazione dei diritti umani e dell'autodeterminazione dei popoli che ha avuto altri numerosi e terribili risvolti".
    Gli interventi in aula anche di Franco Rismondo (presidente del Comitato provinciale di Ancona dell'Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia), Emanuela Sabatini (vice presidente Comitato Marche sud dell'Associazione), Emanuele Piloni (coordinatore Marche Unione Istriani).
    Il direttore dell'Ufficio scolastico regionale, Marco Ugo Filisetti, ha sottolineato l'importanza della partecipazione degli studenti "per rinnovare la memoria delle vittime delle Foibe, la tragedia degli italiani, l'esodo giuliano istriano dalmata nel secondo dopoguerra. Italiani che amarono la patria, non con retorica ma con un sentimento e una visione quasi casalinga"; "Il Ricordo è più per noi che per loro: occorre uscire da sterili divisioni, nelle traversie dei nostri giorni accettiamo con fermezza e dignità il nostro dovere. L'amore per la patria è amore per la comunità in cui si realizza il nostro destino". (ANSA).
   

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