(ANSA) - SENIGALLIA, 02 MAR - Non intende aderire alla
Legione Internazionale di Difesa Territoriale dell'Ucraina,
unità di volontari stranieri annunciata dal presidente ucraino
Zelensky per combattere al fianco delle forze nazionali contro
le milizie russe, il "combattente" Karim Franceschi, classe
1989, l'attivista di Senigallia (Ancona), che nel 2015 e nel
2016 andò in Siria a sfidare l'autoproclamato Stato Islamico
arruolandosi nell'Unità di Protezione Popolare (Ypg). Aveva
combattuto assieme ai curdi e ai siriani, prima a Kobane e poi a
Raqqa. Franceschi, uno dei pochissimi italiani a recarsi in
Siria contro l'Isis, ha detto all'ANSA che non parteciperà ad
alcuna azione militare in Ucraina. "La situazione è complessa -
ha spiegato - perché tra queste brigate internazionali ci sono
diversi miliziani volontari che si rifanno a ideologie di
estrema destra, quando non dichiaratamente neonazisti. Lo stesso
nome scelto, 'legione', mi preoccupa molto, anche perché in esso
sono confluiti tanti militari che si rifanno alla supremazia
bianca propagandata dal Battaglione Azov che era già operativo
nel 2014 e da altre formazioni paramilitari. Tante persone, come
me, che hanno preso parte ai combattimenti tra le file dell'Ypg
- ha aggiunto -, stanno prendendo le distanze da questi soldati
che da tempo diffondono il loro messaggio anche attraverso delle
piattaforme messe loro a disposizione. E' ovvio che non tutte le
milizie ucraine sono affini a queste personalità neonaziste, ma
il non averle messe al bando in qualche modo le ha legittimate".
(ANSA).
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