Marche

Violenza donne: Ancona, mostra Cgil "Non chiamatelo raptus"

"Valorizzare il ruolo delle donne a partire da luoghi di lavoro"

Redazione Ansa

   "Non chiamatelo raptus": è il titolo della mostra, inaugurata questa mattina, delle opere di Anarkikka, che Cgil Ancona, Filcams Ancona, FLC Ancona e Gulliver hanno allestito presso la Facoltà di Economia dell'Università Politecnica delle Marche e che sarà visitabile dal 5 al 12 marzo. Il titolo evoca il fenomeno della violenza di genere; un tema tristemente attuale considerando anche l'aumento dei casi alla luce degli ultimi dati nazionali e territoriali.
    "È ancora fra le mura domestiche - ricorda la Cgil - che avvengono la maggior parte degli episodi di violenza di genere, incrementati dagli effetti del lockdown e della convivenza forzata dovuti alla pandemia".
    Nelle Marche si è registrato un "preoccupante incremento dei casi (+18%): nel 2020 sono state 483, a fronte delle 471 del 2019, le donne che si sono rivolte ai Centri antiviolenza della regione. Un dato che si somma a quello delle chiamate effettuate al 1522 (il numero di pubblica utilità contro violenza e stalking), in aumento, nel 2020, del 79,5% rispetto al 2019. In provincia di Ancona, le donne vittime di violenza nel 2020 sono state 123 (25% del totale), di età tra i 30 e i 50 anni: "è evidente come la pandemia abbia notevolmente influenzato la crescita dei casi di violenza sulle donne e lo dimostra il fatto che tra il agosto 2019 e luglio del 2020 la percentuale di procedimenti per maltrattamenti e abusi contro familiari e conviventi è aumentata dell'11% a livello nazionale, con incremento di denunce tra il gennaio e maggio 2020.
    "Occorre quindi costruire una rete tra i soggetti che, a vario titolo, si occupano di contrastare le espressioni di violenza sulle donne per la piena applicazione alle norme esistenti. "L'impegno di Cgil - dice Tiziana Mosca, segretaria provinciale di Ancona - è contrastare violenze e discriminazioni di genere nei luoghi di lavoro, anche attraverso la contrattazione collettiva e di adoperarsi, assieme ad altri soggetti, affinché il ruolo delle donne nella società e nel lavoro sia riconosciuto e valorizzato per superare ogni forma di discriminazione e disuguaglianza e affermare con forza il diritto delle donne alla libertà e al rispetto nella vita privata, nella società e nel lavoro". (ANSA).
   

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