(ANSA) - ANCONA, 13 MAR - "La crisi internazionale in corso
in Ucraina e Russia crea sicuramente un problema energetico, dal
punto di vista economico, e di costo dei materiali, ma, entrando
nello specifico della nostra economia regionale, crea un
problema anche di mercato, perché nelle Marche abbiamo gran
parte della nostra capacità produttiva manifatturiera, legata al
calzaturiero in particolare, proiettata su questi mercati e su
quei territori. Si pone, pertanto, fortemente il problema della
liquidità per le nostre imprese, già sicuramente fiaccate dalle
crisi degli ultimi anni e dalla pandemia".
Ma non può bastare quanto potrà fare la Regione, "noi ci
aspettiamo dal Governo centrale un forte sostegno alle imprese,
che non possono più basare la propria attività
sull'indebitamento, perché già soffrivano per questo problema a
causa delle esposizioni creditizie e bancarie determinate
dall'emergenza Covid-19". Il tema della competitività dei prezzi
è stato affrontato, poi, dall'assessore Castelli: "Nelle Marche
registriamo la maggiore concentrazione di calzaturifici nel
mondo. Rispetto a regioni confinanti, noi non godiamo della
riduzione della contribuzione del 30% sul costo del lavoro. In
realtà noi siamo Sud, nel senso che, nella codifica europea, la
regione Marche è scivolata in transizione per effetto delle
precedenti crisi. Ma questa retrocessione sarà codificata a metà
aprile, e ancora noi non beneficiamo neanche di quello che non
sarebbe un privilegio, ma semplicemente un diritto. L'importante
è che non ci siano costi maggiorati, indotti e strumentali, che
interferiscano sulla competitività dei prezzi della nostra
calzatura anche in Italia". (ANSA).
Ucraina: Acquaroli, per calzaturiero intervenga governo
Castelli, no a costi maggiorati, indotti e strumentali