Marche

Ucraina:Brigate Volontarie Emergenza portano aiuti a Leopoli

'Materiale a chi sostiene valori pace, solidarietà equità'

Redazione Ansa

(ANSA) - SENIGALLIA, 21 MAR - Viaggio a scopo umanitario quello appena concluso da tre attivisti delle Brigate Volontarie per l'Emergenza-Marche che hanno portato aiuti e generi di prima necessità alla popolazione di Leopoli. Venerdì scorso l'arrivo a Zosin, al confine orientale della Polonia; sabato l'ingresso nella città dove gli Stati hanno spostato le ambasciate, una sorta di nuova capitale dell'Ucraina, attaccata in questi dalle forze armate russe. A bordo di un furgone partito da Senigallia tre giovani con un carico di 40 scatoloni: "Siamo tornati domenica 20 marzo - spiega Vittorio Sergi, docente e volontario - dopo aver trasportato il primo carico di aiuti ai rifugiati ucraini raccolti in un paio di settimane a Senigallia, Trecastelli e Ancona: medicinali, kit di primo soccorso, garze, siringhe, cibo per bambini, pannolini, assorbenti". Gli aiuti sono stati consegnati ad attivisti ucraini che condividono gli stessi valori delle Brigate Volontarie per l'Emergenza. "Li abbiamo dati direttamente in mano a un gruppo di persone che si muovono nel solco della cooperazione e della solidarietà, un gruppo di socialisti, attivisti di sinistra, femministe e che si occuperà di smistare i beni consegnandoli nelle varie zone dove servono. Hanno un magazzino a Leopoli e lì ci siamo diretti".
    Una delle necessità è ora quella di organizzare gli aiuti umanitari che arrivano: "A volte vengono scaricati in modo confuso dalla tantissima gente che si è mobilitata -, spiega ancora Sergi -, creando situazioni caotiche o aumentando le difficoltà logistiche. Ci sono varie associazioni e gruppi di mutuo aiuto che danno una mano: ci stiamo organizzando per un nuovo viaggio con altri aiuti ma soprattutto con un nuovo mezzo.
    Bisogna consegnae i beni accumulati in magazzino a quanti sostengono i valori della pace, della solidarietà e di una società più equa, non a chi vuole distruggere. Al ritorno poi abbiamo fatto tappa a Budapest in Ungheria, dove un nostro volontario è rimasto per dare una mano alle ong che forniscono supporto ai rifugiati. Per fortuna ci sono tante persone che aiutano ma il clima potrebbe cambiare e molte realtà umanitarie rischiano di essere allontanate". (ANSA).
   

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