(ANSA) - ASCOLI PICENO, 22 MAR - Lo stabilimento Pfizer di
Ascoli Piceno è assieme a quelli di Ringaskiddy e Newbridge, in
Irlanda, e Friburgo in Germania, uno dei quattro siti di
produzione e confezionamento a livello globale del farmaco
antivirale orale anti-Covid-19 Paxlovid. In particolare, il sito
marchigiano, una volta ricevuto il principio attivo, si occupa
del processo di produzione e confezionamento delle compresse,
per poi distribuire il trattamento in tutta Europa. Pfizer ha
iniziato a suo rischio già l'anno scorso la produzione di
Paxlovid e prevede di produrre fino a 120 milioni di trattamenti
entro la fine del 2022. "Il Paxlovid (formato da due compresse
da 150 mg di nirmatrelvir e una compressa da 100 mg di
ritonavir) è un inibitore della proteasi principale (Mpro) del
virus SARS-CoV-2, indicato per il trattamento del Covid-19 negli
adulti, che non necessitano di ossigenoterapia supplementare e
che sono ad aumentato rischio di progredire verso malattia
grave" spiega Valentina Marino, direttore medico di Pfizer
Italia. Il farmaco ha dimostrato di ridurre significativamente i
ricoveri e i decessi, se somministrato entro 5 giorni
dall'insorgenza dei sintomi, "con una modalità di assunzione
domiciliare che potrebbe cambiare il modo in cui può essere
trattato il Covid-19, riducendo potenzialmente l'impatto della
pandemia sui sistemi sanitari e ospedalieri". Per la struttura
di Ascoli Piceno, che ha adeguato linee di gestione altamente
complesse per confezionare insieme i due principi attivi di
Paxlovid su larga scala, con un investimento programimato di
circa 50 milioni di dollari. "Sono previste oltre 250 nuove
assunzioni nello stabilimento, che è un punto di riferimento per
l'economia delle Marche e della provincia di Ascoli, con un
impatto diretto sul Pil della regione derivante dal settore
industriale del 2% circa" commenta Beatrice Colombo, site leader
dello stabilimento ascolano. Tra i punti di forza del sito anche
dello stabilimento anche la sostenibilità e l'innovazione
tecnologica. (ANSA).
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