(ANSA) - ANCONA, 30 MAR - Iniziativa dedicata "a quanti si
dedicano al bene comune" al Commissariato Polizia di Jesi ieri,
nel giorno in cui le Marche hanno ricordato il medico-eroe della
Sars Carlo Urbani. La poetessa Maria Teresa Chechile ha voluto
donare agli uomini e alle donne dalla Polizia di Stato la sua
composizione "Mi ero persa", per ringraziarli del lavoro svolto
per la comunità durante la pandemia. Nel corso dell'iniziativa è
stata ricordata l'intuizione del medico marchigiano, che per
primo lanciò l'allarme sulla Sars per prevenire la diffusione
della pandemia, attraverso la testimonianza di chi lo ha
conosciuto: il dott. Francesco Bravi, presidente del Comitato di
Jesi della Croce Rossa Italiana e l'infermiera Marcella Coppa,
coordinatrice infermieristica delle residenze protette e degli
hub vaccinali della Vallesina. "La pandemia ha prodotto immani
sofferenze e le più recondite paure si sono accavallate tra
loro, facendoci vedere e percepire, nonché toccare con mano
tutta la sua drammaticità - ha detto la poetessa prima di
declamare la sua poesia -. Questa giornata è la chiara
espressione dell'aver saputo tessere, in piena emergenza
sanitaria, una reciproca collaborazione tra territorio e tutela
della salute. Il 29 marzo è la giornata istituita dalla Regione
Marche in memoria di Carlo Urbani, il medico marchigiano senza
frontiere, e che per primo scoprì la Sars, a costo della sua
stessa vita. La giornata di oggi, dunque, non a caso e non per
caso si arricchisce anche di poesia, di quella poesia che è
estensione dell'anima, in un tripudio di sentimenti, di aspetti
umani e sociali che hanno toccano e toccano, ancora tutt'oggi,
le corde della sensibilità di ognuno di noi". La poesia "Mi ero
persa" è stata composta all'inizio della pandemia, a marzo 2020,
è un canto di speranza, di resilienza e di riscatto. (ANSA).
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