(ANSA) - ANCONA, 12 APR - "Il flusso dei profughi ucraini
nelle Marche cresce, ma più a rilento di quanto potevamo
attenderci, e comunque è meno pressante rispetto ad altre
Regioni italiane". Lo fa sapere l'assessore regionale alla
Protezione Civile Stefano Aguzzi al termine di una call
nazionale tra le Regioni sull' accoglienza ai profughi legata al
conflitto in Ucraina. "Nelle Marche la presenza di ucraini in
fuga dalla guerra si attesta attorno alle 4.800 unità circa"
spiega l'assessore, sottolineando che "la richiesta avanzata
dalle Regioni al Governo, per fronteggiare questa emergenza, è
quella di rendere operativo tempestivamente il sostegno
economico previsto per i profughi, in modo da alleviare la
pressione sulle famiglie che stanno provvedendo
all'accoglienza". Il timore che hanno espresso un po' tutte le
Regioni, incluse le Marche, è quello che "chi ha messo a
disposizione una abitazione momentaneamente libera per ospitare
queste persone, con il protrarsi del conflitto, debba rientrarne
in possesso". Per questo "abbiamo chiesto al Governo di
prevedere accordi con il terzo settore per disporre di ulteriori
posti". La Regione Marche ha stretto una intesa con gli
albergatori per l'accoglienza dei profughi, "ma riguarda solo
per un pronto intervento nelle prime fasi, poi occorre una
sistemazione più strutturale". E con il protrarsi del conflitto
la Regione Marche sta valutando la possibilità di corsi di
formazione per gli ucraini in età da lavoro. Secondo Aguzzi,
potrebbero essere impiegati "in quei settori, come il turismo,
dove gli operatori fanno più fatica a reperire personale, ad
esempio hotel, ristoranti e i bar". "Gli uffici della Regione
stanno lavorando a questa ipotesi, visto anche che i bambini
vengono integrati nel sistema scolastico" aggiunge l'assessore.
Allo studio anche corsi di formazione in lingua italiana, per
favorire l'integrazione, e di potenziale inserimento al lavoro.
"Chiaramente queste persone al termine del conflitto vorranno
rientrare nel loro Paese, ma intanto si offre loro l'occasione
di sentirsi utili e nel contempo si va incontro alla richiesta
di personale dal settore turistico, specie con l'estate alle
porte" conclude. (ANSA).
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