(ANSA) - ANCONA, 13 APR - Sono oltre 5.500 le firme raccolte
da un appello su change.
"L'aumento delle spese militari fino al 2% del Pil, chiesto
dalla Nato, votato pressoché all'unanimità dal Parlamento,
confermato dal governo Draghi anche se confusamente spalmato in
anni, è sbagliato" ha ribadito oggi Silvana Amati, insieme ad
altri firmatari, per lo più esponenti storici della sinistra
marchigiana, poi confluiti in altre formazioni dal Pds, ai Ds e
Pd, fino a Rifondazione, Pdci, Idv, Art.1-Mdp. Amati ha
sottolineato anche la riduzione prevista nel bilancio per la
sanità ("-7 miliardi") e per la scuola ("-6 miliardi"). Il
nostro obiettivo - ha annunciato - è di arrivare almeno a 7.500
firme, in modo da poter partecipare ad alcune audizioni in
Parlamento per cercare di modificare le leggi di bilancio". Ma
si vuole anche svincolare il dibattito sull'aumento delle spese
militari dalla guerra in Ucraina, che "non può diventare un
pretesto per la corsa al riarmo". "Bisogna dare voce dare voce
alla cultura della pace, ormai sopraffatta da quella della
guerra - ha osservato l'ex deputato Lugi Giacco -, mentre i
pacifisti vengono minimizzati o messi in un angolo".
Condivisibili le parole del papa contro la guerra, secondo i
firmatari che comprendono l'ex assessore regionale Giulio
Silenzi, l'ex consigliera regionale Ninel Donini, Tamara
Ferretti dell'Anpi, l'ex assessore comunale Maria Grazia
Camilletti e inoltre Luana Angeloni, Oriano Giovannelli, Sara
Giannini, Carmen Mattei, Mario Carassai, Enzo Giancarli,
Fabrizio Volpini, Michele Brisighelli, Lanfranco Giacchetti.
Intanto tutti parteciperanno alla fiaccolata di sabato
organizzata dall'Università della Pace e da altre associazioni.
(ANSA).
Difesa: oltre 5.500 firme per appello contro aumento spesa
Amati, no a tagli su scuola e sanità, dare voce alla pace
