(ANSA) - FERMO, 16 APR - Si è concluso con due condanne una a
poco più di 7 anni, l'altra a 6 anni e mezzo di reclusione il
processo davanti al Tribunale di Fermo ai responsabili di un
giro di matrimoni combinati tra donne italiane e uomini indiani
allo scopo di fare avere a questi ultimi la cittadinanza
italiana. Concorso nel reato di direzione ed organizzazione di
attività finalizzate all'immigrazione clandestina, concorso in
estorsione aggravata per aver agito con violenza e minaccia per
ottenere il ristoro del danno economico subìto, sequestro di
persona, lesioni aggravate e violenza privata i reati contestati
ai due. Le indagini, condotte dalla polizia e coordinate dalla
Procura della Repubblica di Fermo sono partite anni fa,
dall'osservazione di irregolarità amministrative in serie: mogli
e mariti infatti non risultavano vivere insieme. E' stata
scoperta un'organizzazione piramidale, guidata da esponenti
della comunità indiana, ma di cui facevano parte anche italiani,
incaricati di selezionare, dietro compenso, donne in difficoltà
economiche, disposte ad andare all'estero per contrarre
matrimonio in cambio di 5.000 euro, per poi non avere più
contatti con i 'mariti'. A volte però è capitato la la prescelta
si dileguasse dopo avere ricevuto i soldi e prima del
matrimonio. In quel caso, l'organizzazione si rifaceva con
l'italiano che l'aveva individuata e contattata, sia per
rientrare in possesso del denaro scomparso, sia per dare un
esempio agli altri della banda. In un caso, il responsabile
dell'errore za del Tribunale, il responsabile dell' 'errore' è
stato raggiunto, fatto salire in auto circondato da complici
stranieri del vertice dell'organizzazione, portato in un locale
sconosciuto nel quale sono state spente le luci per accrescere
il senso di impotenza, minacciato di morte e preso a calci e
pugni e picchiato con strumenti idraulici e una catenaclusione.
(ANSA).
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