(ANSA) - ANCONA, 07 GIU - Quella di Fabio Ridolfi, il 46enne
immobilizzato a letto da 18 anni per una tetraparesi che ha
deciso di sottoporsi alla sedazione profonda, non avendo
ricevuto indicazioni dal servizio sanitario sul farmaco da usare
per il suicidio medicalmente assistito, "oggettivamente è una
situazione di una tale durezza, di una tale crudeltà per la
quale lo Stato, il nostro Stato deve assolutamente decidere in
che direzione vuole andare". A dirlo è il consigliere regionale
della Lega Giorgio Cancellieri, medico ed ex sindaco di
Fermignano (Pesaro Urbino), che in questa duplice veste ha
seguito il caso per anni: "la sua decisione - spiega a margine
dei lavori dell'Assemblea legislativa marchigiana ad Ancona -
viene da lontano, già negli anni tra il 2005 e il 2007 ha
cominciato a manifestare in maniera decisa l'idea di non voler
continuare una vita di questo tipo.
La sedazione profonda è "una scorciatoria", ma anche "l'ennesimo
escamotage all'italiana". La famiglia di Fabio è d'accordo con
la sua scelta - conclude Cancellieri -. C'è una grande
consapevolezza. E' la politica che è in ritardo". (ANSA).
Suicidio assistito: medico Fabio, Stato decida con legge chiara
La sua scelta viene da lontano, aiutato da fede romanista