(ANSA) - ANCONA, 15 NOV - "Necessità di accelerare in tutti i
modi possibili il sostegno a imprese e popolazioni colpite
dall'alluvione del 15 settembre. Ma soprattutto di non
dilazionare il tempo degli interventi".
"Quando due mesi fa si leggevano le cronache dell'alluvione e
sentivo che il progetto di compensazione del bacino del fiume
Misa risaliva al 1982 - ha proseguito - ti rendi conto che
quello che è successo qui, si ripete in tutta Italia. Da decenni
mancati interventi o interventi rimasti fermi per 20-30 anni,
hanno attraversato tutti i partiti politici che si sono
succeduti al governo del Paese".
"Nonostante ciò da imprenditore sono ottimista - ha aggiunto
- mi aiuto con le parole di un vostro conterraneo, grande
anconetano di famiglia imprenditoriale che era Luigi Albertini,
a 29 anni fu direttore del Corriere della Sera". "Non solo era
critico verso Giolitti che, scriveva, 'antepone consensi alle
riforme' e si direbbe un male duraturo della storia italiana. Ma
era convinto che l'errore economico commesso al termine del
Primo conflitto mondiale avrebbe minato le fondamenta la
possibilità di pace e prosperità, sentiero della Nuova Europa".
Nel 1919 Albertini scriveva: "l'Italia si illude se pensa di
restare immune dalla febbre nazionalista che subito rialza la
testa. L'economia del Paese richiede l'accesso libero ai mercati
europei e mondiali, per affinare la tempra e l'ingegnosità della
piccola impresa che sarà linfa vitale futura dell'Italia, se
sappiamo guardare al di là della forza dei grandi gruppi
industriali cresciuti nell'economia della guerra". (ANSA).
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