(ANSA) - SENIGALLIA, 17 NOV - Dallo scoppio della guerra in
Ucraina a ottobre sono oltre 70 i profughi ospitati dalla
Caritas a Senigallia (Ancona) in un hotel della città che è
stato ora chiuso. In sette mesi di accoglienza le decine di
persone, moltissime donne, bambini e adolescenti, si sono pian
piano trasferite da parenti o amici, alcuni sono tornati a casa
o si sono spostati in altri Paesi europei.
La chiusura del Cas Futuro, avviato in accordo con la
prefettura di Ancona e grazie alla collaborazione della
Fondazione Mirco Giacomelli, comporta anche la chiusura della
raccolta fondi che la Diocesi senigalliese, attraverso la
Caritas cittadina, aveva aperto per l'emergenza Ucraina,
riuscendo a raccogliere circa 88mila euro. Donazioni che sono
state utilizzate per sostenere le spese per la cura e
l'assistenza sanitaria, burocratica e psicologica dei profughi
ucraini presenti sul territorio diocesano, oltre che per buoni
pasto e per i servizi rivolti ai minori. Altra voce di spesa
sostenuta dalla Diocesi con i fondi donati è quella relativa
all'allestimento della nuova struttura di accoglienza a
Senigallia, l'adeguamento di quella già esistente a
Montemarciano (Ancona) e la predisposizione della struttura di
accoglienza a Loreto. (ANSA).
Ucraina: Senigallia,chiude ex hotel che ospitato 70 profughi
Caritas, molti tornati a casa. 8 donne progetti Sai o Cas Loreto