Nell'ambito di un'operazione anti-caporalato nel Fermano, denominata "Tempi supplementari", il Gruppo di Fermo della Guardia di finanza ha scoperto in un'azienda operante nel settore agroalimentare, oltre 50 dipendenti sfruttati. Le indagini, delegate dalla Procura di Fermo, sono ancora in corso.
Le perquisizioni, che hanno permesso di acquisire molti elementi utili alle indagini anche da dispositivi informatici, sono state eseguite nei giorni scorsi in locali aziendali e abitazioni degli indagati in un procedimento penale per il reato di caporalato. L'attività scaturisce dalla denuncia di un ex dipendente, di origine straniera, licenziato dall'azienda per essersi recato al Pronto Soccorso a causa di un grave infortunio sul lavoro. Anche dalle dichiarazioni di altri ex dipendenti è emersa una situazione di grave sfruttamento dell'attività lavorativa e ingiuste condizioni di assunzione imposte da datore di lavoro e presunto caporale approfittandosi dello stato di bisogno dei lavoratori, quasi tutti stranieri e in Italia come richiedenti asilo. In questo modo l'azienda avrebbe ottenuto un forte risparmio sui costi del lavoro, a danno dei dipendenti e delle imprese operanti nello stesso settore. In collaborazione con l'Ispettorato Territoriale del Lavoro di Ascoli Piceno, sentiti i dipendenti al lavoro. Con l'ausilio dei vigili del fuoco di Fermo e locale Asur, raccolti elementi utili ad accertare il rispetto delle norme su sicurezza e condizioni igienico sanitarie dei luoghi di lavoro. (ANSA).
Licenziato dopo infortunio, oltre 50 operai sfruttati in azienda
Blitz Gdf Fermo anti-caporalato, per alcuni posto lavoro-dimora