Marche

Resistenza: Giulia, che non tradì il fidanzato partigiano

Protagonista di un capitolo di un libro segnalato dall'Anpi

Redazione Ansa

(ANSA) - TRECASTELLI, 14 GIU - La storia della partigiana Giulia Giuliani e il suo arresto è tra i capitoli più interessanti del libro "Nazzareno Tinti, cent'anni di vita", scritto da Iliana Tinti, nipote della donna che si rifiutò di svelare ai nazifascisti dove si trovasse il suo fidanzato partigiano Domenico Torregiani. A segnalare il volume e nello specifico la storia di Giulia è l'Anpi di Trecastelli (Ancona).
    "Il 7 giugno 1944 Giulia Giuliani, fu arrestata. Unica colpa, essere la fidanzata di un partigiano", ricorda l'associazione.
    Che poi riporta un lungo estratto del racconto tratto dal libro, che vede in Elio, fratello di Giulia, il narratore di quanto accadde 79 anni fa, quando "la famiglia Giuliani si ritrovò in casa un nutrito gruppo di soldati nazisti e alcune camicie nere che volevano portarsi via Giulia. Erano settimane che cercavano di catturare e uccidere il suo fidanzato che abitava in via Consolazione a Ripe".
    "Ero piccolo, avrò avuto otto anni o poco più ma ricordo molto bene - racconta Elio -. Mi avevano spinto in un angolo e intimato di rimanere zitto e fermo! Ero rimasto sorpreso di come mio padre, che conosceva un pochino di tedesco (imparato in campo di prigionia durante la Prima Guerra Mondiale) fosse stato abile nel trattare con i tedeschi, da riuscire ad ottenere il permesso di accompagnare mia sorella". Giulia non svelò mai dove si trovasse Domenico e rimase in silenzio anche di fronte a una finta esecuzione. Successivamente venne liberata e il 10 aprile 1946 si sposò con il suo amato.
    Il 3 agosto 2016 le fu conferita dal ministero della Difesa la Medaglia della Liberazione in occasione della ricorrenza del 70/o anniversario della Lotta di Liberazione nella sala della Giunta comunale di Senigallia, dove andò ad abitare dopo essersi sposata. In questi giorni a Ripe la sezione Anpi di Trecastelli ha promosso un evento dal titolo "Giuseppe Grossi, una vita, un ideale e una tragica morte" per commemorare il partigiano ucciso il 9 giugno 1944 dai nazifascisti. (ANSA).
   

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