Marche

A Ancona visore virtuale in sala operatoria su paziente olandese

Intelligenza artificiale per superare barriere linguistiche

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Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 14 NOV - L'intelligenza artificiale in sala operatoria ad Ancona: la divisione di Neurochirurgia, diretta dal dottor Roberto Trignani, dell'Azienda ospedaliera universitaria delle Marche, durante un intervento in awake su un paziente olandese ha utilizzato un visore virtuale per superare la barriera linguistica.
    Ad eseguire l'intervento un'equipe multisciplinare, di cui hanno fatto parte i neurochirurghi Stefano Vecchioni e Massimo Vissani, il neuroanestesista Edoardo Barboni e la neuropsicologa Silvia Bonifazi. Protagonista un paziente olandese, da anni residente in Italia, affetto da una lesione cerebrale. Sono state adottate nuove tecnologie per migliorare il comfort del paziente, monitorare il livello di stress e, in questo caso specifico, superare le difficoltà correlate alla barriera linguistica del paziente: la sua prima lingua è l'olandese, la seconda è l'inglese. La lingua olandese è stata impiegata per agire sulla sua componente emotiva attraverso il visore di realtà virtuale (hypno Vr), l'inglese per facilitare l'interazione tecnica prima e durante la procedura. Utilizzato per la prima volta in Italia un innovativo sistema di monitoraggio (Ani monitor) in Italia in un contesto di awake surgery. "In queste speciali procedure - spiega il neurochirurgo Vecchioni - il paziente ha un ruolo da protagonista, è fondamentale la comunicazione per il necessario scambio di informazioni e sviluppo di relazioni tra tutte le figure coinvolte prima, durante e dopo l'intervento chirurgico".
    Per il neuroanestesista Barboni c'è un "potenziale enorme dell'intelligenza artificiale in medicina": "l'utilizzo del visore ha permesso di modulare le diverse componenti, sensoriale, affettivo-emotiva, cognitiva, attraverso una condizione immersiva con video e audio in lingua olandese. Il paziente ha chiesto più volte di usarlo e il monitoraggio ha confermato una riduzione dello stress". Per la psicologa Silvia Bonifazi, la relazione terapeutica "utilizza altri canali oltre a quello verbale".
    Entusiasta il paziente, che si è avvicinato all'intervento accompagnato dalle spiegazioni "molto chiare" del team medico, che "è stato sempre al mio fianco e mi ha supportato costantemente. Fantastici". (ANSA).
   

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