Marche

Osimo tra città più generose d'Italia per volontà donare organi

I dati del Centro Nazionale Trapianti per la Giornata del Dono

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 09 APR - Osimo è tra le città più generose d'Italia per la donazione degli organi, mentre Offagna è primo Comune nella classifica regionale delle Marche. È quanto emerge dalla quinta edizione dell'Indice del Dono, il rapporto realizzato dal Centro nazionale trapianti che analizza i numeri delle dichiarazioni di volontà alla donazione di organi e tessuti registrate nel 2023 al rinnovo delle carte d'identità nelle anagrafi di oltre 7mila Comuni italiani.
    L'Indice è stato pubblicato dal Centro Nazionale Trapianti in vista della Giornata nazionale della donazione degli organi che si celebra domenica prossima 14 aprile: i valori sono espressi in centesimi e tengono conto di alcuni indicatori come la percentuale dei consensi, quella delle astensioni e il numero dei documenti emessi.
    Tra le città medio-grandi (30-100mila abitanti) Osimo ha ottenuto il quinto posto nazionale, con un indice del dono di 71,00/100, una percentuale di consensi dell'80,4% e un'astensione del 36,8%. Per quanto riguarda la classifica regionale, in testa c'è Offagna: il Comune della provincia di Ancona ha ottenuto un indice del dono di 76,52/100, una percentuale di consensi dell'85% e un'astensione del 31% (i no 19,6%). Al secondo posto Cantiano (Pesaro Urbino) con un indice di 74,83/100, terzo posto per Castignano (Ascoli Piceno), con un indice di 74,19/100.
    Le Marche sono complessivamente dodicesime tra le regioni italiane con un indice del dono di 60,51/100: la percentuale di consensi è del 69,8% e l'astensione è al 45,2% contro una media nazionale di 68,5% di sì e di 41,8% di astenuti. Tra le diverse fasce d'età sono i marchigiani tra i 31 e i 40 anni i più generosi (75,3% di consensi), meglio dei più giovani: i 18-30enni si fermano al 68,7%. Più basso il consenso tra gli over 80 (40,9%), probabilmente a causa dell'errata convinzione che la donazione degli organi in età avanzata non sia possibile.
    (ANSA).
   

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