(ANSA) - ANCONA, 17 MAG - "C'è un legame tra l'intensa moria
di cozze registrata a fine estate 2022 lungo la costa Picena e
l'attuale crisi climatica?" E' a questo interrogativo che ha
provato a dare una risposta lo studio condotto dai ricercatori
in forza all'Unità di Ricerca e Didattica San Benedetto del
Tronto (URDiS) dell'Università di Camerino, Luca Bracchetti,
Martina Capriotti, Paolo Cocci, Massimiliano Fazzini, Francesco
A. Palermo, e recentemente pubblicato su un'importante rivista
scientifica internazionale. Sono diversi anni che Unicam studia
l'ecosistema marino della costa Picena ed è proprio grazie a
tale impegno che nel 2017 è stato proposto alla Commissione
Europea come Sito di importanza Comunitaria "Costa del Piceno -
San Nicola a Mare".
Ed è proprio dal Sito marino di Importanza Comunitaria "Costa
del Piceno - San Nicola a Mare" di Grottammare che ha preso il
via lo studio, che si è esteso poi lungo il litorale sud, fino a
Martinsicuro. Secondo i ricercatori, i cambiamenti climatici che
interessano sempre più marcatamente la vita di tutti i giorni
influenzerebbero in maniera determinante tale drammatico
processo.
Grazie all'analisi integrata di dati biologici e meteo, infatti,
risulta palese che le intense e reiterate ondate di calore
verificatesi tra luglio e agosto 2022, in combinazione con il
prolungato periodo di siccità che ha interessato l'Italia a
partire dal mese di dicembre 2021, ha determinato l'incapacità
dei mitili di sopravvivere a circostanze assolutamente
eccezionali.
Le cozze, quindi, sono state contemporaneamente esposte a
temperature elevate per un periodo troppo prolungato e a
scarsità di cibo legata alle ridottissime portate dei fiumi più
importanti del territorio italiano che sfociano nell'alto
adriatico (esse sono organismi filtratori che si alimentano di
sostanza organica portata in mare essenzialmente dai fiumi).
"Chiunque abbia mai messo la testa sott'acqua in prossimità
degli scogli della nostra zona. - sottolineano i ricercatori
Unicam - ricorderà senz'altro una fitta copertura degli stessi
da parte dei mitili; a settembre 2022 la situazione era cambiata
drasticamente, tanto che gli scogli sommersi erano praticamente
privi degli organismi marini che di solito vivono a stretto
contatto con questo substrato"."Vogliamo anche ringraziare -
proseguono - gli allevatori di mitili della zona per il proficuo
scambio di informazioni, utili anche alla comprensione di questi
nuovi scenari ambientali".
I risultati dello studio sono inoltre stati presentati
all'attenzione della comunità scientifica in occasione del
Simposio "Cambiamento della Biodiversità nell'Antropocene",
tenutosi presso il Fano Marine Centre lo scorso aprile e saranno
nuovamente presentati in occasione della fiera scientifica
internazionale Remtech che si svolgerà a Ferrara dal 18 al 20
settembre prossimi. (ANSA).
Cozze e cambiamenti climatici, Unicam ne studia il legame
Studio pubblicato su una rivista scientifica internazionale