Marche

Acquaroli, 'vogliamo le Marche in Europa per essere competitivi'

"Le norme considerino la dimensione. No a una Ue a due velocità"

Redazione Ansa

"Vogliamo le Marche in Europa" per una "maggiore consapevolezza rispetto a territori come quello marchigiano che hanno una dimensione particolare, che hanno necessità di una legislazione che possa non penalizzarci e metterci in condizione di essere competitivi". E' l''auspicio espresso dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli in vista della prossima tornata elettorale europea. Come far risalire le Marche, ora regione in transizione? "Con le infrastrutture, con un quadro normativo e servizi - afferma Acquaroli a margine della seduta del Consiglio regionale - che considerino la valenza del territorio marchigiano: la piccola e media impresa, l'agricoltura, la biodiversità, i servizi: il nostro entroterra, per il quale stiamo lavorando per un rilancio forte e significativo, non può vivere se non con dei servizi, penso a quelli scolastici e sanitari, che sono un po' in deroga al quadro normativo. Se non riusciamo a dare servizi e infrastrutture, contemperare quella dimensione, rischiamo di creare un'Europa a due velocità". "Questo non ci è consentito, - sottolinea ancora - si perderebbe un'opportunità di rendere forte l'Europa e l'Italia con un prodotto interno lordo di una fetta importante di territorio. E' l'elemento dirimente su cui ci giochiamo tanto della nostra sfida futura". "Leggendo le direttive europee - conclude Acquaroli - sembra che non si tenga in considerazione per niente la vocazione dei nostri territori: agricoltura, artigianato eccellenze che vanno difese e tutelate e non devono combattere con direttive, impostazioni e regolamenti distanti dalla realtà".
   

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