(ANSA) - JESI, 27 MAG - "L'Italia è la maglia più bella del
mondo, la cosa più bella che mi potesse capitare. Sono nel punto
più alto della mia storia".
"Quando mi è stato chiesto se volevo allenare la Nazionale -
ha ricordato - in due minuti ho detto di sì". Poi, ha osservato,
"ci sono sempre i risultati che fanno la differenza perché si dà
troppa importanza alla vittoria o la sconfitta". "Vittoria o
sconfitta - ha proseguito - sono lo stesso impostore che cerca
di mandarti un messaggio differente da quella che è la realtà.
La vittoria ti esalta fino ad un certo punto, credi di essere
invincibile e non è così, la sconfitta ti deprime; però noi,
vincenti o perdenti, campioni o brocchi, abbiamo sempre questa
spada, questa ascia che determina una soluzione drastica. Invece
- ha chiosato il ct azzurro - ci sono tante cose nel mezzo che
possono essere apprezzate e riconosciute con un lavoro fatto
bene".
Tra gli ospiti sul palco anche Arrigo Sacchi, Valentina
Vezzali, Rosella Sensi, il presidente della Regione Marche,
Francesco Acquaroli. (ANSA).
Spalletti, la Nazionale è il punto più alto della mia storia
Il ct a Jesi alla cerimonia di consegna dei premi Cesarini