Marche

Rugby: A Diego Dominguez il Sigillo di Ateneo di Uniurb

Talento sportivo e progetti per giovani delle periferie

Redazione Ansa

(ANSA) - URBINO, 28 MAG - Sigillo di Ateneo dell'Università di Urbino per Diego Dominguez, leggenda del rugby internazionale, considerato il mediano di apertura italiano più forte di tutti i tempi.
    Durante la cerimonia di conferimento è stata ripercorsa la sua storia sportiva con i colori della nazionale italiana che, nel 2000, grazie anche al suo talento, conquista l'ingresso al Torneo Cinque Nazioni, poi denominato Sei Nazioni. Dal 2000 al 2003 partecipa a quattro edizioni di questo storico campionato e gioca tre Coppe del Mondo. Domínguez conclude la carriera allo Stade Français, con cui vince quattro titoli di Campione di Francia. Nel 2004 dà l'addio allo sport della palla ovale.
    "Numeri da record" ha detto il rettore Giorgio Calcagnini, ricordando che l'ex numero 10 italo-argentino "ad oggi è considerato l'ottavo miglior marcatore internazionale della storia del rugby a 15, il secondo a raggiungere i 1.000 punti; il terzo miglior realizzatore di sempre del massimo campionato italiano. Ha inoltre al suo attivo un titolo di Campione Sudamericano con l'Argentina, uno di Campione Europeo con l'Italia, ed è stato convocato due volte nei Barbarians: la selezione dei migliori giocatori di rugby al mondo".
    "Le Marche - ha detto Domínguez, abbigliato con toga e tocco, nel ricevere il Sigillo - sono casa mia, ho sempre saputo e sentito questo quando mia madre mi raccontava la sua storia da Matelica (Macerata) a Buenos Aires, come tanti emigranti in cerca di una vita migliore". I valori del rugby "sono unici, i soldi e gli interessi intorno alla palla ovale non l'hanno trasformata. Come dico sempre ai giovani si gioca con le mani, con i piedi ma soprattutto con la testa e il corazón".
    Ma il Sigillo non gli è stato conferito solo per meriti sportivi il rettpre ha ricordato la sua seconda vita sportiva come commentatore per Sky Sport e, soprattutto, allenatore e promotore di progetti dedicati ai giovani delle periferie del Paese, da Scampia a Quarto Oggiaro. E ancora "inclusione, educazione e formazione ispirano i rugby camp che coordina negli istituti penali italiani per minorenni, dal carcere minorile Beccaria di Milano al Fornelli di Bari, con l'obiettivo di trasmettere i valori della solidarietà, della disciplina, dello spirito di squadra e di sollecitare speranza e desiderio di reinserimento nei giovani in stato di detenzione".
    "Il rugby mi è servito, soprattutto nella seconda parte della mia carriera, per cercare di aiutare chi ha preso la strada sbagliata, per fargli capire che anche la frustrazione può essere incanalata positivamente. Nelson Mandela - ha concluso Dominguez - ha usato il rugby per unire un Paese. Mandela diceva che lo sport può cambiare il mondo. Io penso che abbia la forza di migliorarlo". (ANSA).
   

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