Marche

Dalle gang criminali all'evasione, le confische nelle Marche

Accordo Guardia di finanza e Procura Generale presso la Corte d'Appello di Ancona

Redazione Ansa

Associazione a delinquere, omesse dichiarazioni, fatture per operazioni inesistenti e peculato: sono alcuni dei reati per i quali sono stati condannati in via definitiva i possessori di immobili o conti correnti ai quali nel corso di un anno la Guardia di finanza della regione Marche, sulla base dell'accordo con la Procura generale di Corte d'Appello di Ancona, ha confiscato definitivamente beni e contanti provenienti da attività illecita. Nelle mani dei finanzieri la sentenza definitiva, poi un certosino lavoro di indagine per arrivare ai beni. E i beni sono stati trovati, non solo nelle Marche, e sono tornati nelle mani dello Stato. Il valore complessivo è di 1.640.813 euro.
    E' necessario superare il "paradosso secondo il quale il giudice confisca e il bene rimane nelle mani del condannato" spiega il Procuratore generale, Roberto Rossi tracciando un bilancio dell'accordo. "Un risultato della lotta e agli arricchimenti illeciti e all'economia illegale. E per farlo c'è bisogno delle competenze della Guardia di finanza".
    Preoccupato per le infiltrazioni criminali si è detto il comandante regionale Marche della Guardia di finanza Alessandro Barbera forte dell'alta qualificazione di donne e uomini del Corpo. "A fianco di questa qualificazione professionale - spiega - c'è l'utilizzo di tecnologie d'avanguardia che permettono di essere sempre più mirati, chirurgici ed efficienti per individuare quelle sacche di criminalità che incidono nei diversi settori dell'economia del nostro Paese". Tra i beni confiscati sulla base di sentenze del tribunale di Urbino, di Ancona e di Pesaro alle quali non era stato dato corso, una casa di pregio a Pesaro, composta di 12 vani, del valore di quasi 600mila euro. Ma anche alcune abitazioni, per distinte condanne, a Roma (due negozi) e a Palau (Sassari) una abitazione, per un valore totale di 87.733 euro.
    A Foligno la confisca ha riguardato una abitazione con autorimessa (82.404 euro), mentre, a Fossombrone (Pesaro Urbino) i finanzieri hanno recuperato una abitazione con autorimessa del valore di 52.930 euro. Le Fiamme gialle sono arrivate anche in Sicilia, ad Aci Castello (Catania) dove hanno confiscato una abitazione del valore di 46.150 euro.
    La confisca più consistente, con sentenze della Corte d'Appello di Ancona, per un valore di 733.798 euro, ha riguardato quattro abitazioni tra Urbino e Petriano (qui anche quattro magazzini) e due box. Oltre 63mila euro sono stati recuperati all'erario in titoli e depositi.
   

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