Marche

Otto università unite per 'Futuro al Centro'

Atenei Abruzzo, Marche e Umbria per strategia di valorizzazione. Rettore Camerino, 'stiamo presentando progetto Erasmus italiano'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 20 GIU - Fare rete. È questo il concetto al centro del progetto "Futuro al Centro" presentato oggi a Roma che vede otto università del Centro Italia unite tra loro. Ed è la prima volta che accade in Italia. L'obiettivo è quello di rispondere alle giovani studentesse e ai giovani studenti che cercano prospettive di realizzazione professionale ed umana.
    Questo perché in questi territori del centro "i giovani hanno opportunità" e "occasioni di crescita", come spiegato nel corso della conferenza stampa dai rettori in sala. All'iniziativa - che come claim ha "cambia prospettiva metti il tuo futuro al centro" - aderiscono gli atenei di Abruzzo, Marche e Umbria, che insieme contano circa 100mila studenti: l'università di Urbino Carlo Bo, l'università di Perugia, l'università Politecnica delle Marche, l'università di Macerata, l'università di Camerino, l'università di Teramo, l'università dell'Aquila, l'università Gabriele d'Annunzio di Chieti-Pescara.
    Il progetto vuole mettere in evidenza le opportunità possibili tra progetti internazionali, esperienze all'estero, servizi e agevolazioni, attività legate al territorio, percorsi post-laurea e numerosi rapporti con il mondo delle organizzazioni e delle imprese. "C'è questa idea di condivisione delle nostre offerte formative, di attrarre studenti dagli altri territori e trattenere i giovani nelle nostre regioni", spiega il rettore dell'università di Urbino, Giorgio Calcagnini. L'impegno è quello di "garantire formazione di qualità e servizi", aggiunge.
    Per il rettore dell'università Politecnica delle Marche, Gian Luca Gregori, "il territorio viene vissuto più come un problema che come opportunità. Al contrario dobbiamo ragionare e valorizzarlo". Il rettore dell'università di Teramo, Dino Mastrocola, ricorda come queste località siano caratterizzate da "costi più bassi rispetto alle medie nazionali"."L'aggregazione - dice - è una delle scintille per portare anche entusiasmo ai territori".
    Il rettore dell'università di Chieti-Pescara, Liborio Stuppia, ribadisce il valore, in questa iniziativa,del fare rete. E poi "nell'era post covid dobbiamo ricordarci che i nostri ragazzi hanno bisogno di socializzazioni - spiega - E Futuro al centro è ideale" per non far sentire loro "numeri ma persone".
    "Il centro che rappresentiamo è ricco di bellezza e storia, di università che non temono né Sud né Nord", sottolinea il rettore dell'università de L'Aquila, Edoardo Alesse. Il rettore dell'università di Camerino Graziano Leoni evidenzia come "lavorare in sinergia e insieme per un obiettivo comune sia la strategia vincente". "È un'iniziativa importante che non può che rafforzare le università con l'occhio sempre rivolto verso l'Europa", commenta il rettore dell'università di Macerata, John Mc Court. Il rettore dell'università di Perugia, Maurizio Oliviero, in conclusione, ricorda il messaggio che si vuole lanciare con il progetto Futuro al Centro: "Qualità, formazione, rete e navigare controcorrente". "È la prima volta che otto rettori fanno una scelta di questo tipo - spiega - È un punto di partenza per il futuro del Paese". (ANSA).
   

Rettore Camerino, 'stiamo presentando progetto Erasmus italiano'

"Questo progetto è particolarmente importante perché per la prima volta le otto università di queste tre regioni lavorano in rete anche nella fase di promozione più quello che viene fatto all'interno delle aule, dei laboratori, delle strutture che sono disseminate su un territorio molto ampio, molto vario e dove tutti gli studenti d'Italia potrebbero trovare una risposta a quelli che sono i loro desideri, sia per quanto riguarda i contenuti scientifici dei corsi, sia per quanto riguarda le diverse possibilità di vivere un'esperienza universitaria". Così il rettore dell'università di Camerino, Graziano Leoni, alla presentazione del progetto Futuro al Centro a Roma che vede uniti otto atenei dell'Italia Centrale - Marche, Umbria e Abruzzo - per una strategia di valorizzazione condivisa. Tra i progetti in comune ci sono quelli "di trasferimento tecnologico, il progetto Vitality che è stato finanziato nell'ambito del Pnrr che vede la stessa compagine lavorare insieme su tematiche di ricerca e in collaborazione con le aziende private - spiega - Adesso stiamo presentando un progetto di Erasmus italiano dove le università proporranno delle attività comuni, degli scambi tra gli studenti in maniera tale che l'offerta formativa sia praticamente globale su questo territorio. La presenza delle università in zone a rischio spopolamento "è fondamentale. Se non ci fosse stata l'università nel cratere sismico del Maceratese probabilmente il cratere sismico sarebbe completamente spopolato. L'università oltre che mantenere la presenza di giovani sul territorio è anche il punto di attrazione di tanti interessi delle attività produttive, della politica e quindi praticamente un presidio di tenuta assoluta", conclude Leoni.

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